[Area] R: Significative parole sullla tragedia di Rebibbia
thorgiov
thorgiov a libero.it
Dom 23 Set 2018 16:51:09 CEST
La mancata adozione di provvedimenti disciplinari fino a sentenza
definitiva costituisce una prassi abnorme di tutte le Pubbliche
Amministrazioni, che di fatto sospendono il relativo procedimento anche
se non esiste alcuna norma di legge che lo imponga o lo consenta. Nella
fattispecie in esame invece, una volta tanto, una sospensione cautelare
almeno è stata disposta. Non so dire, ovviamente, se Bonafede nel merito
abbia torto o ragione, perchè non conosco gli atti che sono stati messi
a sua disposizione. Mi impressiona però che di fronte a tale
provvedimento vi sia stata la reazione compatta di un intero blocco
ideologico, di persone che non penso abbiano conoscenza diretta di
quegli atti. Ribadisco quindi la mia convinzione : il vero capro
espiatorio è quello che non è protetto da nessuno. Il vero capro
espiatorio è il cane sciolto. Al contrario, i direttori di Rebibbia
hanno fin troppi difensori, anche di ufficio.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 23/09/2018 15:58, Francesco Maisto ha scritto:
> Abbiamo significative esperienze di omessi provvedimenti disciplinari
> delle assl competenti per le carceri fino a sentenza. Anche per
> l’intervento degli ordini professionali sul DAP.
> La fase della cautela non coincide sempre con il periodo necessario
> per le indagini.
> Per il momento i capri espiatori sono i vertici di Rebibbia.
>
>
> Il giorno dom 23 set 2018 alle 15:05 thorgiov <thorgiov a libero.it
> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>
> Allora anche i giudici penali, quando c'è una convalida di
> arresto, o di fermo, dovrebbero evitare di applicare misure
> cautelari, perchè sono sempre possibili ulteriori indagini.
> Comunque se la notizia sulla responsabilità dei medici dell'area
> esterna si rivelerà fondata e ci sarà una sospensione cautelare
> nei loro confronti, quanto ci scommetti che nessuno interverrà a
> difenderli pubblicamente ? Alla fine il vero capro espiatorio è
> quello che non appartiene a nessuna cerchia e quindi non merita
> di essere difeso, secondo una logica settaria.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
> Nord )
>
>
> Il 23/09/2018 12:13, Francesco Maisto ha scritto:
>> Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la
>> Famiglia
>> Aderente alla"Association Internationale des Magistrats de la
>> Jeunesse et de la Famille" www.minoriefamiglia.it
>> <http://www.minoriefamiglia.it>
>> Comunicato AIMMF
>> L’Associazione Italiana dei magistrati per i minorenni e per la
>> famiglia
>> Con riferimento alla tragedia maturata il 18 settembre scorso nel
>> carcere romano di Rebibbia dove, in base alle notizie di stampa,
>> una madre, detenuta da pochi giorni insieme ai propri figli, ha
>> cagionato la morte della più piccola di quattro mesi e lesioni
>> gravissime al più grande, ormai in stato di morte cerebrale,
>> nello sconcerto e nel sentimento di disorientamento, commozione e
>> pietà che un fatto così terribile suscita
>> richiama
>> la necessità che in ogni situazione traumatica in cui si trovino
>> coinvolte le persone di minore età per eventi che incidono sulla
>> regolare vita familiare vengano compiute approfondite
>> osservazioni e valutazioni in ordine alla loro condizione di
>> possibile pregiudizio, assunti interventi di immediata protezione
>> in via amministrativa (v. art. 403 c.c.) e fomulata la dovuta
>> segnalazione alle Autorità Giudiziarie minorili perché siano
>> predisposti tempestivamente convenienti percorsi di tutela,
>> sottolinea
>> l’opportunità , in assenza di disposizioni normative specifiche,
>> al fine di consentire una efficace comunicazione
>> interistituzionale, che siano stipulati protocolli di intesa fra
>> Procure della Repubblica per i Minorenni, Tribunali per i
>> Minorenni, Procure della Repubblica Ordinarie, Forze di Polizia e
>> Direttori delle strutture carcerarie tali da assicurare celeri
>> informazioni al Pubblico Ministero Minorile nel caso di arresto
>> di adulti o di applicazione o esecuzione di misure di restrizione
>> in carcere in presenza dei figli minori, in modo da intervenire
>> nel migliore interesse di questi ultimi e di consentire un
>> confronto e una valutazione specializzata in un sistema di rete e
>> di corresponsabilità di tutti gli operatori coinvolti,
>> sottolinea
>> come tale modalità operativa concernente il fondamentale raccordo
>> fra più istituzioni con compiti differenti, sia stata recepita in
>> toto dalla recente risoluzione del CSM in data 18 giugno 2018
>> relativa all’organizzazione e all’attività delle Procure della
>> Repubblica per i Minorenni,
>> ribadisce
>> infine l’urgenza di implementare con l’impiego, non più
>> rinviabile, di necessari mezzi e congrue risorse economiche
>> modalità adeguate di detenzione di madri e bambini in contesti
>> rispondenti alle esigenze di questi ultimi, i quali rischiano di
>> diventare le vittime di una situazione che non hanno contribuito
>> a creare e in cui , spesso, non hanno “ voce” per esprimere i
>> propri bisogni
>> Il Segretario generale Il Presidente Susanna Galli Maria
>> Francesca Pricoco
>>
>> Il giorno dom 23 set 2018 alle 00:21 Francesco Maisto
>> <francescomaisto2 a gmail.com <mailto:francescomaisto2 a gmail.com>>
>> ha scritto:
>>
>> E quindi avrebbe dovuto aspettare prima di prendere
>> provvedimenti tanto drastici in mancanza di accertamenti,
>> tenuto conto del tempismo.
>> Senza l’80% di quelle Associazioni il carcere sarebbe un lager
>>
>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 22:41 thorgiov
>> <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>
>> Benissimo, lasciamo che sia il ministro a capirlo. Da
>> solo, però, senza il contributo delle varie associazioni
>> menzionate nella tua missiva, che non fanno certo parte
>> del dicastero.
>>
>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
>> Napoli Nord )
>>
>>
>> Il 22/09/2018 20:33, Francesco Maisto ha scritto:
>>> Quello delle carceri è un territorio impervio con una
>>> difficile individuazione delle competenze tra DAP.,
>>> Magistrature e Servizio Sanitario Regionale e Assl.
>>> Qui sono stati presi provvedimenti esemplari nei
>>> confronti dei vertici di Rebibbia in prima battuta ed
>>> ora cominciano a capire che forse c’e Una responsabilità
>>> dell’area sanitaria esterna.
>>> Francesco Maisto
>>>
>>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 17:06 thorgiov
>>> <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>>
>>> Dire che la responsabilità è di tutti è un modo
>>> molto comodo per dire che la responsabilità non è di
>>> nessuno. Tutto molto italiano. Anzi, molto
>>> cattolico. Non conosco bene i fatti e per tale
>>> motivo non mi sento di dire che la colpa di ciò che
>>> è accaduto è anche dei vertici dell'istituto. Però
>>> noto che appena viene toccata una persona che
>>> appartiene ad un determinato mondo, scatta
>>> automaticamente la solidarietà nei suoi confronti,
>>> che è una solidarietà a prescindere. Mi viene in
>>> mente l'atteggiamento che è stato tenuto per molti
>>> anni nei confronti della comunità Il Forteto a Firenze.
>>>
>>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso a Napoli Nord )
>>>
>>>
>>> Il 22/09/2018 10:57, Francesco Maisto ha scritto:
>>>> Non solo percezioni di Marco Paternello
>>>> Buona lettura.
>>>> Francesco Maisto
>>>> La tragedia di Rebibbia: non si aggiungano danni
>>>> alla tragedia provocata da una mamma detenuta
>>>> Lettera aperta di volontari, cappellani, operatori
>>>> del sociale, del mondo del lavoro, della cultura,
>>>> dello sport, della salute
>>>> La tragedia che si è consumata a Rebibbia ci ha
>>>> lasciati senza fiato. Un dolore e un orrore che ha
>>>> travolto tutti: i due bambini innanzitutto, quella
>>>> madre che forse ancora non è consapevole di quello
>>>> che ha fatto, tutti gli operatori dell’Istituto, le
>>>> oltre trecento donne lì detenute, le loro famiglie
>>>> e anche noi volontari, cappellani, operatori del
>>>> sociale, del mondo del lavoro, della cultura, dello
>>>> sport, della salute che ogni giorno entriamo in
>>>> carcere per dare il nostro contributo affinché la
>>>> pena risponda sempre più alle finalità dettate
>>>> dalla Costituzione.
>>>> Abbiamo accolto tutto questo dolore in un silenzio
>>>> rispettoso, vicini alle donne detenute, al loro
>>>> smarrimento e dolore. Abbiamo cercato di
>>>> comprendere i tanti tasselli di una vicenda che ha
>>>> avuto un epilogo così drammatico.
>>>> Conosciamo la complessità del carcere, dei suoi
>>>> problemi, della sua gestione. Ma conosciamo anche
>>>> bene l’impegno da sempre profuso dalla Direzione
>>>> dell’Istituto femminile di Rebibbia per fare del
>>>> carcere un luogo di reinserimento, di riflessione,
>>>> di presa di coscienza, di riappacificazioni delle
>>>> detenute con sé stesse e con le persone che hanno
>>>> sofferto per le loro colpe, di crescita culturale e
>>>> molto altro ancora. Sappiamo dell’attenzione con
>>>> cui le donne sono seguite e ne condividiamo le
>>>> scelte operative, dell’apertura dell’Istituto al
>>>> territorio e alle sue Istituzioni, come la scuola
>>>> materna del quartiere che accoglie ogni giorno
>>>> nelle sue classi i bambini della Sezione nido.
>>>> Ed è per questo che sentiamo il dovere di rompere
>>>> il silenzio.
>>>> Pensare di dare una risposta risolutiva a questo
>>>> dramma scaricando sulla Direzione e sulla
>>>> Vice-comandante la responsabilità di quanto è
>>>> successo è un grave errore. Le responsabilità sono
>>>> tante e nessuno - nemmeno noi - può pensare di
>>>> tirarsene fuori, trovando un colpevole che paghi
>>>> per tutti.
>>>> Il dramma dei bambini in carcere è noto a tutti. La
>>>> legge del 2011 ha tracciato una linea che prevede
>>>> una collocazione alternativa al carcere per mamme e
>>>> bambini, ma la sua applicazione fatica a trovare
>>>> pienezza. Il disagio sociale sempre più presente
>>>> all’interno degli Istituti di pena non è certo una
>>>> novità e troppo spesso il peso di tale problema è
>>>> affidato al personale di Polizia penitenziaria. Gli
>>>> Enti locali faticano a dare risposte a chi esce dal
>>>> carcere e cerca di ricominciare una vita diversa. I
>>>> cittadini molto spesso si oppongono alla nascita di
>>>> strutture di accoglienza, come le case famiglia per
>>>> le donne detenute con figli.
>>>> Colpire i vertici della Casa circondariale
>>>> femminile di Rebibbia significa, per noi,
>>>> aggiungere danni alla tragedia provocata da una
>>>> mamma detenuta.
>>>> A buon diritto
>>>> Arci
>>>> A Roma Insieme
>>>> Associazione Articolo 21 - Liberi di
>>>> AS.VO.PE <http://AS.VO.PE>. - Palermo
>>>> Associazione Antigone
>>>> Associazione Controluce – Pisa
>>>> Associazione Fuoririga – Casal del Marmo
>>>> Associazione Liberamente - Cosenza
>>>> Associazione Sarda per l'attuazione della riforma
>>>> psichiatrica
>>>> Associazione Semi di Libertà onlus
>>>> Associazione Spondé onlus
>>>> Associazione Volontari In Carcere/Caritas di Roma
>>>> Atletico diritti
>>>> Cibo Agricolo Libero
>>>> Comunità di Sant’Egidio
>>>> Comunità Papa Giovanni XXIII
>>>> Conferenza nazionale Volontariato Giustizia
>>>> Conferenza per la Salute mentale nel mondo “Franco
>>>> Basaglia”
>>>> Cooperativa Con-Tatto
>>>> Cooperativa Sociale Concordia onlus
>>>> Coordinamento Regionale “Tino Beiletti” - Piemonte
>>>> e Valle d’Aosta
>>>> Coordinamento SEAC - Calabria
>>>> Coordinamento SEAC - Veneto
>>>> Festival dei matti
>>>> Fondazione Franco e Franca Basaglia
>>>> Fondazione Zancan
>>>> Forum nazionale per la salute in carcere
>>>> Forum salute mentale nazionale
>>>> Gruppo Idee laboratorio ricuciamo
>>>> GRUSOL Gruppo solidarietà
>>>> I Cappellani degli Istituti di Rebibbia
>>>> La Fraternità - Verona
>>>> Magistratura democratica
>>>> Men at work onlus
>>>> Nessuno tocchi Caino
>>>> Oltre le sbarre
>>>> Osservatorio Stopopg per la salute mentale
>>>> Panta Coop arl onlus
>>>> Ristretti orizzonti
>>>> SEAC
>>>> Sesta città di rifugio
>>>> Sesta opera San Fedele - Milano
>>>> Sesta Opera San Fedele - Rieti
>>>> Società Cooperativa e-Team
>>>> Società di San Vincenzo De Paoli
>>>> Ucsi – Unione cattolica stampa italiana
>>>> Unasam
>>>> Vo.Re.Co <http://Vo.Re.Co>.
>>>>
>>>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 09:05 thorgiov
>>>> <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>> ha
>>>> scritto:
>>>>
>>>> Chiaramente Marco Patarnello ha una conoscenza
>>>> del mondo penitenziario che gli viene
>>>> dall'esperienza maturata nel campo da molti
>>>> anni. Al contrario il ministro che ha adottato
>>>> in via cautelare, e quindi provvisoria, il
>>>> provvedimento di sospensione non ha quella
>>>> esperienza, ed è probabile che sia stato
>>>> influenzato anche dal sentimento di
>>>> indignazione dell'opinione pubblica di fronte
>>>> ad una vicenda così grave. Però non ha senso
>>>> criticare l'operato del ministro solo perchè si
>>>> conoscono personalmente i funzionari colpiti
>>>> dalla sospensione. La conoscenza personale
>>>> spesso non consente di esaminare le vicende con
>>>> la necessaria asetticità, se non altro perchè
>>>> occorre distinguere sempre l'ambito penale da
>>>> quello amministrativo. In altri termini, può
>>>> verificarsi che un comportamento alla fine non
>>>> costituisca reato, e che tuttavia sia
>>>> censurabile sotto il profilo disciplinare. Il
>>>> giudizio non è una attività di competenza
>>>> esclusiva dei magistrati.
>>>>
>>>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del
>>>> Tribunale di Napoli Nord )
>>>>
>>>>
>>>> Il 21/09/2018 19:29, Costanzo Antonio ha scritto:
>>>>>
>>>>> Mondo alla rovescia? Non mi pare.
>>>>>
>>>>> La testimonianza di Marco Patarnello mi
>>>>> colpisce, la trovo molto ricca (di esperienza,
>>>>> di riflessione, di misura e umanità) ed
>>>>> efficace, per chi la vuole comprendere: e mi
>>>>> riferisco al cittadino medio, che non conosce
>>>>> il sistema giudiziario né quello penitenziario
>>>>> (io stesso, che faccio il giudice civile,
>>>>> assai poco so dell’esecuzione della pena).
>>>>>
>>>>> Credo che faccia parte del mestiere di
>>>>> magistrato anche raccontare fatti, spiegare ai
>>>>> non addetti ai lavori quello che a noi capita
>>>>> di osservare quotidianamente e che a volte può
>>>>> apparirci scontato mentre tale non è, dare
>>>>> elementi di riflessione, se del caso seminare
>>>>> dubbi.
>>>>>
>>>>> Sappiamo tutti quanto sia importante,
>>>>> decisiva, oggi la comunicazione pubblica. Che
>>>>> richiede l’uso di tecniche ben precise. Poco
>>>>> familiari, forse, alle associazioni dei
>>>>> magistrati.
>>>>>
>>>>> Se ogni tanto si leva la voce misurata e
>>>>> competente di un magistrato (e alcuni e alcune
>>>>> di noi sono davvero molto bravi nel
>>>>> comunicare), mi sembra solo un bene.
>>>>>
>>>>> Antonio Costanzo, trib. BO
>>>>>
>>>>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it]
>>>>> *Per conto di *thorgiov
>>>>> *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 18:26
>>>>> *A:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: Significative parole
>>>>> sullla tragedia di Rebibbia
>>>>>
>>>>> Però è paradossale. Spesso da parte della
>>>>> politica è stato mosso ai magistrati il
>>>>> rimprovero di voler cercare un colpevole
>>>>> subito e a tutti i costi, secondo una logica
>>>>> giustizialista, per assecondare gli istinti
>>>>> vendicativi delle masse. Qualcuno ricorda il
>>>>> periodo di Mani Pulite, cui seguì il periodo
>>>>> della restaurazione berlusconiana? Parimenti,
>>>>> da parte dei magistrati la politica è stata
>>>>> spesso accusata di non voler intervenire in
>>>>> sede amministrativa, prima e indipendentemente
>>>>> dall'accertamento penale, nei confronti di
>>>>> persone che avevano violato delle regole di
>>>>> legge o di prudenza. Ora c'è un rovesciamento
>>>>> dei ruoli : la politica interviene
>>>>> tempestivamente e i magistrati ( o meglio
>>>>> alcuni magistrati ) la accusano di
>>>>> giustizialismo sommario. Per l'appunto, un
>>>>> mondo alla rovescia.
>>>>>
>>>>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del
>>>>> Tribunale di Napoli Nord )
>>>>>
>>>>> Il 21/09/2018 14:21, Gianfranco Gilardi ha
>>>>> scritto:
>>>>>
>>>>> Si vorrebbe sentire qui spesso parole come
>>>>> queste e, soprattutto, si vorrebbe che
>>>>> parole come queste servissero a
>>>>> risvegliare le coscienze ed a far
>>>>> ritrovare il senso delle istituzioni.
>>>>>
>>>>> Gianfranco Gilardi
>>>>>
>>>>> Il Ven 21 Set 2018, 12:17 Marcello
>>>>> Basilico <marcello.basilico a giustizia.it
>>>>> <mailto:marcello.basilico a giustizia.it>>
>>>>> ha scritto:
>>>>>
>>>>> Le parole di Marco Patarnello ci
>>>>> mettono sotto gli occhi un tema più
>>>>> generale, divenuto ormai nodale nella
>>>>> comunicazione e nella politica di
>>>>> oggi: la ricerca del colpevole subito
>>>>> e ad ogni costo, figlia della logica
>>>>> semplificatrice che ormai si utilizza
>>>>> nella soluzione dei problemi più
>>>>> complessi.
>>>>>
>>>>> Chi, se non noi magistrati, può
>>>>> segnalare ad alta voce, ogni volta che
>>>>> può, che questa logica è sbagliata e
>>>>> conduce a soluzioni sbagliate?
>>>>>
>>>>> Grazie a Marco e a Francesco Maisto
>>>>>
>>>>> Marcello Basilico
>>>>>
>>>>> *Da:*Area
>>>>> [mailto:area-bounces a areaperta.it
>>>>> <mailto:area-bounces a areaperta.it>]
>>>>> *Per conto di *Francesco Maisto
>>>>> *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 11:41
>>>>> *A:* Area Md- Movimenti; ISCRITTI
>>>>> *Oggetto:* [Area] Significative parole
>>>>> sullla tragedia di Rebibbia
>>>>>
>>>>>
>>>>> Ma i politici evitino processi sommari
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> PDF
>>>>> <http://www.ristretti.org/pdf/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari.pdf?format=phocapdf>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Stampa
>>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari/Stampa>
>>>>>
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>>>>> <http://www.facebook.com/share.php?u=http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari>
>>>>>
>>>>> /di Marco Patarnello/
>>>>>
>>>>> *La Repubblica, 21 settembre 2018*
>>>>>
>>>>> Caro direttore, faccio il magistrato
>>>>> penale da quasi trent'anni, ho visto
>>>>> da vicino tante terribili vicende
>>>>> umane e da due anni sono il magistrato
>>>>> di sorveglianza per Rebibbia
>>>>> Femminile, sebbene solo per le
>>>>> detenute definitive. Osservo i
>>>>> numerosi interventi mediatici di
>>>>> queste ore successive alla tragedia
>>>>> accaduta lunedì, che ha visto due
>>>>> bimbi uccisi in carcere dalla loro
>>>>> mamma e sento il bisogno di dire
>>>>> alcune cose.
>>>>>
>>>>> Davanti a tragedie così, che ci
>>>>> costringono a guardare il buio senza
>>>>> fine che può esserci nell'animo umano
>>>>> penso che la reazione più giusta e
>>>>> matura dovrebbe essere il silenzio o
>>>>> per lo meno una rigorosa misura:
>>>>> pensare di avere la chiave per
>>>>> comprendere a caldo eventi come
>>>>> questi, le loro cause, le loro ragioni
>>>>> o addirittura la convinzione del senno
>>>>> di poi di poterli prevenire,
>>>>> individuando le responsabilità che li
>>>>> hanno prodotti, più che velleitario
>>>>> credo che sia superficiale e alluda al
>>>>> bisogno di cercare un responsabile per
>>>>> consentire a ciascuno di noi di
>>>>> scrollarsi di dosso quella parte di
>>>>> responsabilità collettive che ci
>>>>> appartengono, per le inadeguatezze e
>>>>> la fallibilità delle nostre pur
>>>>> sofisticate dinamiche sociali, civili,
>>>>> giuridiche.
>>>>>
>>>>> Soprattutto da parte di chi ha alte
>>>>> responsabilità istituzionali, cercare
>>>>> o addirittura additare in chi ha
>>>>> operato ogni giorno da decenni a
>>>>> questa parte in prima linea nel luogo
>>>>> della sofferenza e della esecuzione
>>>>> della pena - cui nessuno rivolge uno
>>>>> sguardo se non per puntare il dito,
>>>>> dove tutte le contraddizioni di un
>>>>> ordinamento ricco di aspirazioni
>>>>> ideali e privo di ogni risorsa vengono
>>>>> a collidere sui corpi e nelle menti di
>>>>> persone in carne ed ossa, conservando
>>>>> la massima attenzione ai diritti dei
>>>>> detenuti, con enorme sacrificio
>>>>> personale - mi sembra un modo piccolo,
>>>>> ma antico, di guardare e affrontare i
>>>>> problemi. Raramente nel corso della
>>>>> mia vita professionale ho trovato
>>>>> professionisti più attenti e sensibili
>>>>> di quelli che finora hanno retto, a
>>>>> diverso titolo, la direzione di quel
>>>>> carcere. E so di non essere l'unico.
>>>>>
>>>>> *Magistrato di sorveglianza per il
>>>>> carcere femminile di Rebibbia
>>>>>
>>>>> *< Prec.
>>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/morte-di-due-bambini-detenuti>*
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> *Succ. >
>>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/signor-ministro-di-che-cosa-dovete-occuparvi-se-non-dei-bambini>*
>>>>>
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