[Area] Troppi innocenti mandati a giudizio

thorgiov thorgiov a libero.it
Mar 29 Gen 2019 09:57:59 CET


Hai ragione quando dici che un giudice tende a vedere le carenze delle 
Procure ma non quelle dei Tribunali. Personalmente rammento la mia 
esperienza di  uditore con i giudici del dibattimento di Pretura : 
quando la notifica del decreto di citazione a giudizio era nulla ( il 
che accadeva spesso ) erano ben lieti di liberarsi del fascicolo 
rimandando gli atti in Procura. Per fortuna intervenne la Cassazione 
penale per dire che in questo caso bisognava rinnovare la notifica.  Per 
quanto riguarda l'udienza preliminare, non c'è dubbio che anche lì per 
il G.U.P. la scelta più semplice è emettere il decreto di rinvio a 
giudizio, perchè per la sentenza di non luogo a procedere bisogna 
motivare. Anche qui vale la stessa logica, che però è sbagliata, perchè 
alla fine si ingolfa il dibattimento. Quanto alle richieste di 
archiviazione, la maggior parte sono apodittiche, al pari dei decreti di 
archiviazione. Però occorre essere sinceri : con la richiesta di 
archiviazione c'è sempre il rischio, per il P.M., di vedersi tornare 
indietro il fascicolo. E quando i fascicoli si accumulano, perchè 
esistono anche le sopravvenienze, diventa quasi impossibili smaltirli.  
Insomma, non è che dal lato giudicante si facciano ragionamenti molto 
diversi . Vorrei superare una volta per tutte un equivoco : non sto 
dicendo che i P.M. lavorino male e i giudici lavorino bene. Sto dicendo 
che il sistema porta i P.M. ad esercitare l'azione penale e i G.U.P. a 
rinviare a giudizio nella stragrande maggioranza dei casi, perchè 
purtroppo è la scelta più conveniente. E la convenienza esiste anche per 
gli avvocati, perchè per loro un giudizio è l'occasione comunque di un 
guadagno. Non è un caso se gli ordini forensi si sono espressi in senso 
favorevole alla separazione delle carriere ma sono sempre stati contrari 
alla discrezionalità dell'azione penale. Perchè loro sui giudizi ci 
campano, e con il rito accusatorio all'italiana l'assoluzione o la 
prescrizione sono l'esito più probabile. Ho già scritto che il potere 
politico e il cittadino comune sono accomunati da una identica 
ipocrisia, o forse da una identica schizofrenia : si lamentano perchè i 
giudizi sono lunghi ma fanno di tutto per evitare che siano rapidi, 
perchè alla fine hanno convenienza a che la giustizia non funzioni, per 
fare i loro porci comodi.

Ciò premesso, se non è utile che i magistrati continuino a rinfacciarsi 
le reciproche manchevolezze, occorre prendere atto della necessità di 
una svolta nel modo di pensare, e secondo me il cambiamento di mentalità 
deve partire per forza di cose dai pubblici ministeri, perchè sono loro 
i titolari dell'azione penale. Lo ripeto : è irrazionale il mancato, 
volontario utilizzo di strumenti, quali la scelta delle priorità e la 
nuova scriminante del fatto di lieve entità, che consentirebbero di 
risolvere alla radice i problemi di malfunzionamento del dibattimento. I 
processi da trattare debbono essere pochi, perchè il rito accusatorio 
così come è strutturato è profondamente sbagliato, ma poichè i cittadini 
e i politici non hanno nessuna intenzione di cambiarlo, occorre prendere 
atto della loro volontà e comportarsi di conseguenza, vale a dire 
indicare le priorità ed esercitare l'azione penale per pochi reati.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli Nord )

Il 28/01/2019 19:04, Matteo Centini ha scritto:
> Tutto vero, ma aggiungo due postille a quanto scrive Felice Pizzi (a 
> testimoniare, lo dico senza polemica, che chi fa il giudice tende a 
> vedere le esistenti carenze delle procure, un po’ meno quelle dei 
> Tribunali :)):
> 1) quello che scrivi vale ancora di più per la scelta tra sentenza di 
> non luogo a procedere è il DDG, o no? Personalmente credo che 
> l’udienza preliminare anche per questo non serve a nulla (e che la 
> promiscuità delle funzioni Gip e Gup è sbagliata);
> 2) chi te l’ha detto che la richiesta di archiviazione va motivata : 
> ))? A parte gli scherzi, ne ho viste di richieste apodittiche... io 
> trovo più faticoso scrivere imputazioni per truffa che archiviarle con 
> un bel 125...
> Saluti
> Matteo Centini
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 28 gen 2019, alle ore 17:48, Domenico Pasquariello 
> <domenico.pasquariello a giustizia.it 
> <mailto:domenico.pasquariello a giustizia.it>> ha scritto:
>
>> Medesimi spunti di riflessione si possono (devono) trarre per i 
>> flussi primo-secondo grado.
>>
>> Anzi, i numeri ci dicono che attualmente le criticità maggiori sono 
>> relative al processo d'appello.
>>
>> Ad esempio la nostra corte d'appello -dove si lavora- registra un 
>> dato storico di almeno il 23% (sul totale sentenze) di 
>> prescrizioni all'anno (nel 2018 il 27%).
>>
>> Una sentenza su 3-4 (di quelle di condanna "superstiti" del primo 
>> grado) finisce nella spazzatura della prescrizione; più o meno ogni 
>> giudice penale (e P.M., cancellerie, polizia giud, etc) lavora più di 
>> un giorno alla settimana inutilmente, anzi con effetti dannosi (per i 
>> costi inutili).
>>
>> Bisogna allora cominciare a pensare piani organizzativi coordinati 
>> tra i vari uffici non solo in orizzontale (Procura-Tribunale, come 
>> fossro una unica monade) ma anche in verticale (Tribunali-Corte 
>> d'Appello), secondo le rispettive capacità di smaltimento, con le 
>> relative e conseguenti priorità condivise.
>>
>> La mia Corte, lavorando tanto, a pieno organico riesce a definire 
>> circa 5.000 processi all'anno; che senso ha che ce ne arrivino 
>> 6.500-7000? dal 5.001 in avanti sono prescrizioni (selezionate 
>> secondo priorità, se ci sono buoni dirigenti, o secondo casualità).
>>
>> E aggiungo, dalla esperienza personale del secondo grado: l'aumento 
>> di produttività dei Tribunali oltre un certo limite si traduce in 
>> una riduzione della qualità delle motivazioni (non delle decisioni).
>>
>> E una motivazione dallo standard qualitativo mediocre equivale a 
>> scaricare il lavoro a valle: più motivi di appello, più complessità 
>> degli appelli, maggior durata degli appelli e della stesura delle 
>> motivazioni d'appello.
>>
>> L'ingorgo in appello aumenta, la durata complessiva del procedimento 
>> aumenta, le prescrizioni anche, e la effettività della risposta 
>> giurisdizionale diminuisce, di fronte ad  a performances di primo 
>> grado volte solo al dato quantitativo: è una soluzione solo apparente 
>> al problema, è una risposta solo apparente alla domanda di giustizia.
>>
>> Altrettanto si può dire per le sentenze d'appello (come quelle che 
>> scrivo io, in mumero sempre maggiore e qualità sempre minore) ed il 
>> grado di cassazione.
>>
>>   mimmo pasquariello (CA Bologna)
>>
>> ------------------------------------------------------------------------
>> *Da:* Area <area-bounces a areaperta.it 
>> <mailto:area-bounces a areaperta.it>> per conto di Claudio Castelli 
>> <claudio.castelli a giustizia.it <mailto:claudio.castelli a giustizia.it>>
>> *Inviato:* lunedì 28 gennaio 2019 15:34
>> *A:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> *Oggetto:* [Area] Troppi innocenti mandati a giudizio
>>
>> Dobbiamo riscontrare come in questi anni ci siamo fatti dominare 
>> dalla tirannia dei tempi e dei numeri. È emblematico che tra le 
>> statistiche che vengono estratte ordinariamente non siano ricompresi 
>> gli esiti dei procedimenti: né il tasso di assoluzioni e condanne, né 
>> quello delle impugnazioni, né quello degli esiti in sede di appello. 
>> Non vi sono statistiche nazionali su questi aspetti e tutte le 
>> valutazioni di performance degli uffici non le comprendono. Quella 
>> che si è affermata è una cultura falsamente produttivistica che, pur 
>> reagendo doverosamente ad un quadro precedente di ignoranza e 
>> indifferenza su carichi e numeri, ha valorizzato unicamente il numero 
>> di rinvii a giudizio o di citazioni dirette e la riduzione dei 
>> procedimenti pendenti. Una cultura che va debellata, ma che è colpa 
>> di tutti noi e non solo dei pubblici ministeri o delle procure.
>>
>> Quando sono arrivato a Brescia ho riscontrato questa situazione, 
>> aggravata da notori problemi di insufficienza di organici e di loro 
>> scopertura.
>>
>> Una prima risposta, del tutto insufficiente, è stata provata con la 
>> discussione e l'approvazione di Linee guida distrettuali sui criteri 
>> di priorità che non solo individuavano i reati da fissare con 
>> priorità a livello convenzionale, ma individuavano una capacità 
>> indicativa massima di definizione dibattimentale per ogni tribunale.
>>
>> Non si trattava di un tetto massimo invalicabile, ovviamente, ma 
>> della consapevolezza da parte di tutti che un numero superiore di 
>> rinvio a giudizio o di citazioni dirette avrebbe comportato notevoli 
>> problemi per l'intero sistema.
>>
>> I risultati sinora non sono stati soddisfacenti. È pur vero che il 
>> tasso di assoluzioni è calato (in un tribunale del distretto era 
>> giunto all’epoca al 70%) anche se ancora molto diversificato nei vari 
>> tribunali ( si va dal 33,42 % - con il 6,91 % di pronunce promiscue – 
>> al 44,91 % e 6,8%), ma il numero di procedimenti che arriva alla fase 
>> dibattimentale dei tribunali, pur diminuito, è ancora eccessivo e 
>> supera in tre dei quattro tribunali del distretto quella capacità 
>> indicativa di definizione che era stata individuata.
>>
>> Tanto che al tribunale di Brescia già oggi ci sono processi fissati 
>> nel 2023 e  in quello di Bergamo nel 2021. Lontananza nella 
>> fissazione che vuol dire un enorme danno per gli imputati che 
>> subiscono per anni un carico pendente  e un effetto negativo sugli 
>> stessi esiti processuali, anche perché è evidente che tutti i 
>> processi che si fondano su prove dichiarative riportano danni spesso 
>> irreparabili a causa del tempo trascorso.
>>
>> Non abbiamo bacchette magiche, ma due cose si possono fare subito.
>>
>> Da un lato imporre che questi dati, resi omogenei nelle rilevazioni, 
>> vengono abitualmente estratti e resi noti a livello nazionale. In 
>> modo tale che si possono conoscere e che su di essi si discuta e si 
>> apra un positivo confronto fattivo.
>>
>> Dall'altro mettersi attorno a un tavolo e ragionare insieme, 
>> coinvolgendo anche l'avvocatura, su quali rimedi e quali iniziative 
>> si possano prendere per migliorare la qualità del nostro intervento.
>>
>> È quanto personalmente ho intenzione di fare riaprendo il tavolo 
>> sulle Linee distrettuali, sia per verificarne l'attualità, sia per 
>> garantire una migliore qualità del nostro intervento.
>>
>> Credo che a normativa invariata si possa fare molto.
>>
>> Claudio Castelli – CA Brescia
>>
>> _______________________________________________
>> Area mailing list
>> Area a areaperta.it <mailto:Area a areaperta.it>
>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>
> _______________________________________________
> Area mailing list
> Area a areaperta.it
> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20190129/6080f259/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area