[Area] R: Caso Diciotti. Brevi note sulla decisione del Tribunale dei Ministri di Catania

Antonio Costanzo antonio.costanzo a giustizia.it
Mer 30 Gen 2019 14:15:42 CET


Cioè?
Caro Felice, concordo con te sulla descrizione del quadro generale per così dire politico-economico (e. aggiungerei, istituzionale) e sulla pluralità, gravità e complessità dei problemi che il governo deve (dovrebbe) affrontare con decisione, competenza ed efficacia, invece di sollevare cortine fumogene (ogni giorno una diversa, dal comico che va all’Unesco al franco CFA e il neo-colonialismo francese passando per i porti chiusi che chiusi non sono e il signoraggio) e creare un caso sull’arrivo di quarantasette migranti, quando a centinaia e più ne arrivano comunque nello stesso periodo (sia ben chiaro, non è solo l’Italia ma anche l’UE in difetto rispetto al tema-problema del flusso di migranti).
Detto questo, non si può discutere tra giuristi (e non) di alcune questioni che proprio dalle decisioni del governo o di un ministro derivano?
Perché stare zitti e rinunciare a ragionare?
Per il timore di dare un aiuto alla campagna elettorale del ministro dell’interno in carica? Timore oltretutto a mio avviso infondato: i voti si ottengono e si spostano per altre vie e con altre tecniche, non certo con articoli e riflessioni in materia giuridica.
E se un rischio c’è da correre, va corso: guarda mai che non si riesca a portare elementi di conoscenza e valutazione a cittadini che sono a digiuno di diritto (e che spesso si bevono di tutto, non avendo strumenti critici), a farli ragionare, non dico a convincerli, ma a farli ragionare.
Ognuno faccia la sua parte, nel suo ambito.
Portando all’estremo il tuo ragionamento, neppure gli organi giudiziari dovrebbero attivarsi, quando ravvisano i presupposti per agire doverosamente, nel timore di favorire l’una o l’altra parte politica.
Forse sarebbe meglio che anche in altri settori, e in parte già accade, chi ha gli strumenti per farlo analizzi in profondità e sottoponga a critica serrata ciò che accade oggi in Italia ed in Europa e prospetti (questa la cosa più difficile) soluzioni alternative condivisibili e, per quanto riguarda il nostro mondo di giuristi, conformi al diritto.
L’informazione dell’opinione pubblica, nelle più varie sedi (a partire dalla tv pubblica) e anche sui c.d. social (dove si fa serrata attività di propaganda e diffusione di fake news, come oggi si dice), è uno dei temi cruciali.
Ognuno faccia la sua parte, grande o piccola che sia.
Un caro saluto
Antonio Costanzo, giudice al trib. BO


Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di thorgiov
Inviato: mercoledì 30 gennaio 2019 12:55
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] Caso Diciotti. Brevi note sulla decisione del Tribunale dei Ministri di Catania


Non ci posso credere. Abbiamo un Governo che produce risultati disastrosi sotto il profilo della politica economica. I conti pubblici sono fuori controllo, il sistema bancario è in crisi ( grazie anche alle riforme del processo esecutivo e fallimentare che rendono costosissimo e lunghissimo il recupero del credito per agevolare in ogni modo il debitore, e la prossima, pessima riforma delle procedure concorsuali costituisce l'ennesima manifestazione di questa tendenza autodistruttiva ), il sistema industriale perde pezzi ogni giorno ( perchè la deindustrializzazione non si ferma con la minaccia di chiedere la restituzione dei contributi dati in passato ). E un Governo così voi lo fate apparire come un Esecutivo di autentici giganti, facendo in sostanza la campagna elettorale a Salvini, che si avvia all'ennesimo, immeritato trionfo! Come è possibile essere tanto masochisti?

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 30/01/2019 11:32, Giustizia Insieme ha scritto:

Caso Diciotti. Brevi note sulla decisione del Tribunale dei Ministri di Catania di Sandro Saba

L’autore affronta le questioni sottese all'avvio della procedura per il rilascio dell’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini, la prospettiva normativa, le violazioni accertate,  il reato ministeriale. Evidenzia, sotto il profilo tecnico giuridico, come tra la tesi dell’ accertamento giurisdizionale del reato, in applicazione del principio dell’eguaglianza di tutti i cittadini davanti la legge, e quella dell’insindacabilità dell’atto politico si tratti di coniugare l’istanza di legalità e con  l’autonomia dei poteri. Il nostro augurio è che il senato decida con la forza del ragionamento, nel rispetto dei principi costituzionale, e non con la forza della maggioranza.

https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-processo-penale/567-caso-diciotti-brevi-note-sulla-decisione-del-tribunale-dei-ministri-di-catania
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