[Area] [Nuovarea] R: R: L'aumento di organico: una grande occasione

elisabetta pierazzi dr.pierazzi a gmail.com
Gio 7 Feb 2019 11:06:08 CET


Sono d'accordo con le analisi di chi mi ha preceduto ed in particolare con
Antonello Cosentino:con questi numeri un sistema con appello integralmente
devolutivo non possiamo reggerlo.
Ed è anche deresponsabilizzante per le parti (credo che a Roma al penale si
sia cominciata a dichiarare l'inammissibilità di atti di appello fatti a
stampone senza alcuna specifica indicazione dei motivi, ma altri potranno
parlarne meglio di me).
Quindi mi convince la valorizzazione del giudizio di primo grado (che per
il penale significa partire da fascicoli ben istruiti durante le indagini)
e contestuale riforma dell'impugnazione nel senso ben descritto da
Antonello Cosentino di impugnazione a critica vincolata.
Con una distribuzione delle risorse che vada nel senso di accompagnare
queste linee.
Elisabetta Pierazzi





Il giorno mer 6 feb 2019 alle ore 16:23 Luca Minniti <
luca.minniti a giustizia.it> ha scritto:

> Nel condividere le osservazioni di Antonello dall'esperienza del I grado
> io penso che la efficacia di un approccio complessivo ( e di una proposta
> che muove più leve ) come quello che molti di voi hanno proposto, dipenda
> principalmente dalla capacità di mettere le proposte in fila secondo un
> ordine di priorità che non vuol dire degradare il resto o rinviarlo sine
> die.
>
> Ma individuare un percorso riformatore per step e remare tutti inquella
> direzione.
>
> Altrimenti ognuno tira dalla propria parte e la barca non si muove.
>
>
>
> La mia opinione è che la leva principale da cui muovere è la riforma del
> giudizio di appello proposta da Antonello. Proposta cui agganciare le
> altre, rafforzamento del I grado ecc. ecc...
>
>
>
> L.M.
>
>
>
>
>
>
> ------------------------------
> *Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it> per conto di Antonello
> Cosentino <antocosen a libero.it>
> *Inviato:* mercoledì 6 febbraio 2019 13:44
> *A:* Antonio Ardituro; 'Claudio Castelli'; 'area'
> *Cc:* nuovarea a nuovarea.it
> *Oggetto:* [Nuovarea] R: R: [Area] L'aumento di organico: una grande
> occasione
>
>
> Condivido le argomentazioni di Claudio e anche le riflessioni esposte da
>   Antonello su “Giustizia insieme”.
>
> Il tema dell’aumento di organico richiede molta attenzione da parte di
> Area, non solo per le sue implicazioni organizzative, ma anche perché
> può/deve essere l’occasione per svolgere una riflessione più generale sulla
> struttura del processo e sulla capacità della magistratura di far fronte ai
> propri compiti.
>
> Ha perfettamente ragione Antonello quando sottolinea che le corti di
> appello sono oggi l’imbuto del sistema e pone l’accento sulla necessità che
> una parte rilevante del nuovo organico venga loro assegnato.
>
> Il punto però, a me pare, è che questo non deve farci perdere di vista che
> la giustizia che interessa davvero ai cittadini è quella che si fa in primo
> grado; il resto, estenuante ed estenuato, arriva sempre tardi rispetto alla
> vita.
>
> Saldo allora il mio ragionamento con l’ affermazione di Claudio sulle
> corti di appello, che condivido in pieno: “il vero rimedio è intervenire
> sulle impugnazioni più che sulle Corti.”
>
> Per risolvere il problema delle corti (di appello e di cassazione)
>  dovremmo ripensare a fondo il paradigma delle impugnazioni.
>
> La mia modesta e personale opinione è che si dovrebbe abbandonare l’idea
> tradizionale dell’appello integralmente devolutivo e  costruire l’appello
>  come impugnazione a critica vincolata; ciò alleggerirebbe enormemente le
> corti di appello e, di riflesso, la Cassazione.
>
> Inoltre, qualunque intervento volto a limitare  la ricorribilità per
> cassazione delle pronunce di merito (passaggio a mio avviso indispensabile
> per riportare la Cassazione in condizioni di operatività compatibili con la
> propria funzione) risulterebbe assai più praticabile (potendo essere  assai
> più leggero) se il giudizio di cassazione si collocasse a valle di un
> giudizio di appello  strutturato come revisione del primo giudizio.
>
> Ma - e vengo al punto - per poter far passare  l’idea di rimodulare il
> giudizio di appello come revisione del primo giudizio è necessario che la
> generalità del ceto forense e accademico possa, a prescindere dalla
> vittoria/soccombenza nella singola vicenda, riconoscere soddisfacente
> l’esito del primo giudizio, sia dal punto di vista dell’accertamento dei
> fatti che dal punto di vista della correttezza della soluzione giuridica.
> Solo un giudizio di primo grado che i consociati generalmente percepiscano
>  come sostanzialmente “giusto” può consentire di confinare il sistema delle
> impugnazioni nell’area – ineliminabile ma, a quel punto,  residuale – della
> patologia.
>
> Apriamo su questo un confronto aperto con l’avvocatura, valorizzando e
> rilanciando l’esperienza degli Osservatori sulla giustizia civile e
> stanando su questi temi anche le Camere penali.
>
> Lavoriamo per alleanza trasversali con tutti quei pezzi di società
> italiana interessati  al funzionamento della  giustizia; solo collegandosi
> con il mondo esterno potremo  superare le resistenze al nuovo ed i riflessi
> auto conservativi che inevitabilmente scatteranno dentro la magistratura.
>
> Usiamo allora l’occasione dell’aumento di organico per alleviare
> l’emergenza degli uffici di secondo grado; ma usiamola anche per aprire un
> grande dibattito nazionale sulla prospettiva di fondo della giustizia
> italiana, che a me pare debba essere quella di valorizzare il  giudizio di
> primo grado (in larga parte gestito, non dimentichiamocelo mai, da
> magistrati onorari),  investendo su quello personale,  risorse, cultura.
>
> Antonello Cosentino
>
>
>
> *Da:* Nuovarea [mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it] *Per conto di *Antonio
> Ardituro
> *Inviato:* mercoledì 6 febbraio 2019 10:30
> *A:* Claudio Castelli; area
> *Cc:* nuovarea a nuovarea.it
> *Oggetto:* [Nuovarea] R: [Area] L'aumento di organico: una grande
> occasione
>
>
>
> Ringraziando Claudio Castelli per aver rilanciato il tema, che si fa
> sempre più urgente, riporto il link al mio contributo pubblicato da
> “Giustizia insieme”.
>
> Si tratta di considerazioni., le sue e le mie,  solo in parte convergenti
> che possono però aiutare a ragionare ed in ogni caso mettono in chiaro
> alcune delle più rilevanti questioni da affrontare.
>
> Saluti,
>
> Antonello Ardituro
>
>
>
>
>
> *Da:* Giustizia Insieme [mailto:redazione a giustiziainsieme.it
> <redazione a giustiziainsieme.it>]
> *Inviato:* giovedì 17 gennaio 2019 10:07
> *A:* Area <area a areaperta.it>; Mailinglist Anm <
> mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>; Nuovarea <
> nuovarea a nuovarea.it>
> *Oggetto:* [Mailinglist-anm] L’aumento della pianta organica
>
>
>
>
> L’AUMENTO DELLA PIANTA ORGANICA DEI MAGISTRATI: UNA SFIDA CHE CHIAMA IN
> CAUSA L’INTERA MAGISTRATURA ED UN’OCCASIONE DA NON PERDERE. DI ANTONELLO
> ARDITURO
>
>
> https://www.giustiziainsieme.it/it/il-magistrato/561-l-aumento-della-pianta-organica-dei-magistrati-una-sfida-che-chiama-in-causa-l-intera-magistratura-ed-un-occasione-da-non-perdere
>
>
>
>
>
> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it <area-bounces a areaperta.it>] *Per
> conto di *Claudio Castelli
> *Inviato:* mercoledì 6 febbraio 2019 09:54
> *A:* area <area a areaperta.it>
> *Oggetto:* [Area] L'aumento di organico: una grande occasione
>
>
>
> L’aumento di organico di 600 unità: una grande occasione.
>
>
>
> L’aumento di organico di 600 unità dell’organico dei magistrati è
> un’occasione da non perdere. Stupisce la scarsa attenzione destinata anche
> tra di noi ad un aspetto chiave per il nostro lavoro e vanno raccolte le
> sollecitazioni di Antonello Ardituro. L’organico dei magistrati ed il suo
> dimensionamento va governato con grande cautela e attenzione perché
> aumentare in modo indiscriminato il numero di magistrati, come alcuni
> vorrebbero, porta unicamente alla dequalificazione (quanto avvenuto a
> avvocati e professori universitari dovrebbe insegnarci qualcosa). Inoltre
> aumentare i magistrati senza un adeguato supporto di personale e mezzi
> rischia di essere uno spreco e di non ottimizzare il nostro lavoro ed il
> nostro ruolo. Ma queste obiezioni sarebbero valide se si parlasse di un
> aumento molto più sostenuto delle 600 unità (+ 6 %) rispetto all’attuale
> quadro. Dobbiamo sempre ricordare che dai dati CEPEJ risulta che il
> rapporto tra giudici e popolazione è tra i più bassi in Europa. Come
> abbiamo un rapporto bassissima di addetti giudiziari rispetto alla
> popolazione. Un aumento contenuto di magistrati ed una copertura e aumento
> di organico del personale sono oggi necessari e possono servire non solo a
> mantenere un indice di definizione positiva, ma a aggredire quell’arretrato
> che oggi impedisce di fare un salto di qualità. Il problema su cui dobbiamo
> concentrarci è piuttosto discutere e arrivare a proposte su come
> distribuirli. Credo che sul terreno ci siano due problemi su cui ragionare.
>
> Il primo è la proposta di superare l’attuale rigidità degli organici
> delineando una quota flessibile da indicare a livello distrettuale che
> possa servire non solo per coprire le scoperture fisiologiche (maternità,
> malattie), ma anche per far fronte a emergenze e flussi particolari di
> lavoro e per perseguire progetti di recupero dell’arretrato. So bene che
> l’esperienza dei magistrati distrettuali non è stata felice, ma proprio da
> questa esperienza dobbiamo imparare. Assicurare una permanenza minima
> congrua, adottare una procedura trasparente e garantita, indicare
> tassativamente le ragioni che debbono portare all’assegnazione, introdurre
> incentivi per i successivi trasferimenti (eventualmente consentendo anche
> una legittimazione inferiore), anche economici, potrebbero rendere
> appetibile un ruolo che sinora era andato deserto in molti distretti.
>
> Superare la rigidità, almeno per una quota dell’aumento di organico, può
> consentire una migliore adattabilità delle nostre risorse alle esigenze del
> territorio. Un’ipotesi a mio avviso percorribile.
>
> Il secondo problema riguarda i parametri con cui procedere alla
> distribuzione. Abbiamo anzitutto diversi bacini ciascuno con una relativa
> autonomia cui destinare l’aumento di organico: giudicanti e requirenti,
> primo e secondo grado (per la cassazione la quota è già fissata).
>
> Potrebbe essere anche l’occasione per rivedere la totale irrazionalità di
> proporzioni tra Tribunali e Procure (il rapporto tra Sostituti di una
> procura e giudici di un tribunale oscilla tra i 1,50 di Nuoro ed i 3,83 di
> Crotone con una mediana  di 2,58), e tra primo e secondo grado.
>
> Dobbiamo tenere conto che il secondo grado (oltre che la Cassazione) è
> oggi il vero punto debole del sistema, ma anche che occorre mantenere un
> equilibrio tra i diversi gradi e che il vero rimedio è intervenire sulle
> impugnazioni più che sulle Corti. E poi occorre decidere i parametri su cui
> intervenire nella distribuzione territoriale. Credo che i criteri adottati
> nella ridistribuzione del 2016 siano replicabili, in particolare dando
> rilievo, quanto al dato meramente giudiziario, ai flussi ed in particolare
> alle sopravvenienze. Riterrei del tutto errato e con effetti
> disincentivanti,basarsi o tenere conto delle pendenze. Vorrebbe
> semplicemente lanciare il messaggio che creare arretrato è utile e
> riperpetuare una politica lassista che ha già creato enormi danni in
> magistratura. Il problema dell’arretrato esiste e va affrontato di petto,
> ma questo può essere fatto o con un intervento straordinario (ad esempio
> utilizzando magistrati in pensione) o destinando a questo recupero in via
> temporanea parte della quota flessibile distrettuale sulla base di progetti
> con scansioni temporali precise debitamente monitorate.
>
> Una discussione aperta che credo debba vederci protagonisti.
>
>                                                                                                                                                                                                                                                Claudio
> Castelli
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