[Area] R: Re: Populismo giudiziario e mito del sorteggio

thorgiov thorgiov a libero.it
Ven 14 Giu 2019 11:45:33 CEST


Purtroppo è proprio così : le correnti sono come i partiti. Si 
comportano secondo le stesse logiche. Allo stesso modo, i magistrati 
sono come gli altri italiani, solo più ammalati di retorica. Sia chiaro 
: non sto dicendo che l'attuale sistema sia lecito. Prendiamo l'esempio 
delle nomine. Vengono fatte sulla base della fedeltà, e non delle 
capacità organizzative, che sono qualcosa di diverso dalle capacità 
tecniche individuali. Una stessa persona può essere un ottimo magistrato 
ma un pessimo dirigente, perchè si tratta di ruoli diversi. Questo è 
particolarmente evidente nel momento della prima conferma all'incarico. 
In teoria esistono i programmi di gestione dell'arretrato e delle 
sopravvenienze, che il più delle volte si risolvono in un elenco di 
buone intenzioni, di cui notoriamente è lastricata la via dell'inferno. 
Ora, almeno in sede di conferma si dovrebbe verificare se le previsioni 
di quei programmi sono state effettivamente rispettate. Ma se venisse 
effettuata una verifica in tal senso, quanti direttivi verrebbero 
confermati ? Quasi nessuno ! Si tratta, alla fine, di una finzione. Si 
finge di voler rispettare determinati obiettivi di produttività, e di 
solito lo si fa imponendo di scrivere un determinato numero di sentenze, 
perchè è molto facile far lavorare gli altri, soprattutto quando in 
passato non si è mai fatto nulla. Si tratta di un gravissimo errore, 
perchè, paradossalmente, aumentando il numero di sentenze aumentano 
anche gli appetiti di quei ceti che campano sull'aumento delle 
controversie. Mi viene in mente il periodo in cui entrò in vigore la 
riforma introduttiva della figura del Giudice di Pace. Inizialmente ci 
fu un significativo calo delle pendenze. Dopo però si creò un abnorme 
mole di processi sopravvenuti, perchè evidentemente si erano create 
delle aspettative, cosicchè, alla fine, l'aumento della produttività si 
è rivelato un boomerang per il servizio giustizia. Occorrerebbero, in 
realtà, dirigenti in grado di comprendere i veri meccanismi di crescita 
del contenzioso e quindi di trovare il modo di interrompere questi 
circoli viziosi. Questi dirigenti, in magistratura, purtroppo mancano, 
salvo rarissimi casi. Eppure la conferma ormai è diventato un evento 
scontato, come è scontato il fatto che, prima della scadenza degli otto 
anni, un nuovo posto viene comunque trovato. E qui diventa necessario, 
per forza di cose, l'appoggio della corrente. Perchè una volta ricoperto 
un incarico di vertice, viene vissuta come uno smacco personale la 
mancata conferma. Che senso ha lanciare continui lamenti contro lo 
strapotere delle correnti, per poi rivolgersi a quelle stesse correnti 
per ricoprire da qualche parte un posto direttivo ? Poi magari, una 
volta ottenuto l'incarico, si impongono ai magistrati dell'ufficio ritmi 
forsennati per lo smaltimento del pregresso. E questa imposizione viene 
anche da persone che, alla luce delle loro statistiche e quindi di un 
dato obiettivo, facilmente verificabile, quando erano dei semplici 
peones avevano un rendimento bassissimo.

Lo ribadisco : non si tratta di una situazione senza rimedio. Il rimedio 
esiste, e l'ho già indicato, anche se è un rimedio radicale. Nessuno lo 
vuole adottare, innanzitutto tra i magistrati, perchè tutti ( o quasi ) 
hanno la speranza di beneficiare dell'attuale sistema. Perchè l'attuale 
sistema, al di là delle tante ipocrisie, conviene a tanti. E allora 
meglio insistere sul sorteggio, che è lo stesso che dire : tutto deve 
cambiare, affinchè alla fine tutto resti come prima.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 14/06/2019 11:01, mas.sen a tin.it ha scritto:
> Dunque le correnti come i partiti? Dunque è normale e lecito che le 
> nomine dei posti che contano siano fatte a pacchetti e (non per 
> merito, ma) per designazione della corrente e con distribuzione 
> proporzionale? A tacere delle regalie e dei dossieraggi "contro"? E' 
> questa la sbandierata indipendenza della magistratura? E a me, che non 
> sono mai stato iscritto ad alcuna corrente (da 35 anni) chi mi 
> rappresenta? In quale pacchetto, in quale spartizione potrò mai 
> rientrare? A questo punto, per coerenza, toglietemi anche il diritto 
> di elettorato attivo. Perché dovrei votare per il CSM?
> Massimo Sensale
> Corte d'appello di Napoli
>
>
> ----Messaggio originale----
> Da: thorgiov a libero.it
> Data: 14-giu-2019 10.29
> A: "Matteo Centini"<matteo.centini a giustizia.it>, 
> "mas.sen a tin.it"<mas.sen a tin.it>
> Cc: "area a areaperta.it"<area a areaperta.it>
> Ogg: Re: [Area] R: Re: Populismo giudiziario e mito del sorteggio
>
> Vorrei fare un parallelo : vi risulta che le leggi le decide 
> effettivamente il Parlamento ? In realtà deputati e senatori il più 
> delle volte non sanno neppure che cosa vanno a votare, e si limitano a 
> seguire le indicazioni dei capigruppo, che a loro volta recepiscono le 
> direttive delle segreterie dei partiti. I veri centri decisionali sono 
> altrove. Ora, anche i componenti togati del CSM sono al loro posto 
> perchè li ha scelti la corrente, quando ha deciso di candidarli. A 
> loro volta i componenti laici del CSM devono rispondere al partito 
> politico che li ha scelti. Ma se anche in questo caso i veri centri 
> decisionali non si trovano a Palazzo dei Marescialli, è ovvio che sono 
> altri i luoghi in cui si fanno le scelte che contano. Palamara ha 
> partecipato alla famosa riunione di cui si discute, al pari di Cosimo 
> Ferri, non in quanto componente del CSM, visto che ricopriva tale 
> carica nell'ultima consiliatura e non in quella attuale, ma in quanto 
> esponente di punta della sua corrente. A me sembra che tutti quanti 
> stiate scoprendo l'acqua calda ! Il sorteggio, poi, rischia di 
> diventare l'ennesimo alibi per non cambiare nulla. I componenti del 
> CSM debbono per forza di cose essere eletti, perchè così è previsto 
> dalla Costituzione. Certo, potrebbe essere una elezione di secondo 
> grado, dopo un primo sorteggio. Ma a quel punto a che scopo 
> candidarsi, se poi comunque occorre l'appoggio della corrente per 
> essere eletti ? Io ribadisco la mia proposta. La soluzione deve essere 
> radicale. Bisogna incidere sulle carriere, nel senso che bisogna  
> proprio evitare che queste esistano. Occcorre introdurre la 
> temporaneità assoluta delle funzioni direttive e semidirettive e 
> l'acquisizione del parere dei componenti dell'ufficio almeno nel 
> momento della conferma. Perchè oggi le correnti hanno un peso decisivo 
> sulle carriere. Bisogna dunque togliere loro l'acqua in cui nuotano. 
> Altrimenti tutto diventa vuota retorica.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 13/06/2019 12:55, Matteo Centini ha scritto:
>> Beh un remotizzazione pure dalle stanze di un albergo romano non 
>> sarebbe male...
>>
>> Inviato da iPhone
>>
>> Il giorno 13 giu 2019, alle ore 12:48, "mas.sen a tin.it 
>> <mailto:mas.sen a tin.it>" <mas.sen a tin.it <mailto:mas.sen a tin.it>> ha 
>> scritto:
>>
>>> Io introdurrei la trasmissione radio in diretta e obbligatoria da 
>>> parte di RadioRadicale o chi per essa di tutte le sedute (ufficiali) 
>>> in cui si discute dei posti direttivi. Noi peones (mai iscritti ad 
>>> alcuna corrente) vogliamo sentire che cosa si dicono in quelle 
>>> sedute i componenti del CSM. Perché la Commissione disciplinare si e 
>>> la Commissione incarichi direttivi no?
>>> Massimo Sensale
>>> Corte d'appello di Napoli
>>>
>>>
>>> ----Messaggio originale----
>>> Da: thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>
>>> Data: 11-giu-2019 23.21
>>> A: <area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>>
>>> Ogg: Re: [Area] Populismo giudiziario e mito del sorteggio
>>>
>>> Io insisto su un punto : le correnti sono troppo ben organizzate e 
>>> strutturate, per cui anche il sorteggio avrebbe un effetto limitato. 
>>> Inoltre, almeno personalmente, non credo che la sorte sia un buon 
>>> sistema di selezione. Rimango dell'opinione che occorra invece 
>>> incidere a monte sul carrierismo, introducendo il parere dei 
>>> componenti dell'ufficio almeno in occasione della conferma dei 
>>> dirigenti nonchè la temporaneità assoluta della funzioni di vertice. 
>>> Perchè oggi tutto il potere delle correnti dipende proprio dalla 
>>> possibilità di incidere in modo significativo sulla carriera dei 
>>> magistrati. Togliamo loro questo potere, e sarà eliminata la causa 
>>> di tante degenerazioni.
>>>
>>> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>> Il 11/06/2019 19:08, Andrea Reale ha scritto:
>>>> A taluno sembra opinabile il metodo del /“sorteggio dei migliori”/.
>>>> Certamente  esso recide alla base la possibilità che giungano al 
>>>> Consiglio Superiore  magistrati succubi delle indicazioni delle 
>>>> segreterie delle correnti , queste ultime capaci di  decidere  
>>>> anche il momento dei bisogni fisiologici dei componenti togati, al 
>>>> fine di modificare le maggioranze necessarie per nominare i 
>>>> direttivi (copyright: A. Robledo).
>>>> Davvero trovo inaccettabile, in un momento come questo,  che l'ex 
>>>> procuratore di Milano, rimasto del tutto silente davanti alle 
>>>> gravissime accuse rivoltegli dal dott. Iacona nella puntata del suo 
>>>> Programma "palazzi di Ingiustizia" del gennaio scorso , che  
>>>> ipotizzavano forti legami con il potere politico idonei ad incidere 
>>>> sulla obbligatorietà della azione penale in certe vicende  
>>>>  giudiziarie milanesi, si cimenti nel tentativo di ostacolare 
>>>> l'unico metodo, che sembra ormai irreversibile, per recuperare la 
>>>> credibilità perduta del CSM a causa del correntismo.
>>>> Andrea Reale
>>>> On Monday, June 10, 2019, 8:27:53 PM UTC, 
>>>> <ed.brutiliberati a gmail.com> wrote:
>>>>
>>>>
>>>> In allegato e di seguito lo schema dell’intervento che ho svolto 
>>>> l’8 giugno al 2° Congresso di AreaDG
>>>>
>>>> Edmondo Bruti Liberati
>>>>
>>>> Allego anche in PDF l’articolo del prof. Ainis cui faccio riferimento
>>>>
>>>> *DE TE FABULA NARRATUR *Orazio 
>>>> <https://it.wikipedia.org/wiki/Quinto_Orazio_Flacco>, /Satire/ 
>>>> <https://it.wikipedia.org/wiki/Satire_(Orazio)>, I, 1, 69-70 
>>>> <https://la.wikipedia.org/wiki/s:Sermones_(Horatius)/Liber_prior/Sermo_I_-_Qui_fit,_Maecenas,_ut_nemo,_quam_sibi_sortem#65>**
>>>>
>>>> Edmondo Bruti Liberati
>>>>
>>>> Schema dell’intervento svolto al 2° Congresso Nazionale di Area 
>>>> Democratica per la Giustizia- Roma 8 giugno 2019 nella tavola 
>>>> rotonda La giustizia e la crisi della democrazia rappresentativa
>>>>
>>>> *1.Alcuni caratteri del populismo*.
>>>>
>>>> Democrazia diretta (Nadia Urbinati)
>>>>
>>>> Negazione di qualsiasi legittimità ai corpi intermedi e 
>>>> incensamento della democrazia diretta (Ilvo Diamanti, Marc Lazar).
>>>>
>>>> Svalutazione delle istituzioni di controllo, dei meccanismi di 
>>>> bilanciamento dei poteri.
>>>>
>>>> Fastidio per l’intervento della magistratura quale limite 
>>>> all’esercizio del potere, ma con atteggiamenti ambivalenti. In 
>>>> Italia il “Capitano” Salvini attacca i giudici che emettono 
>>>> provvedimenti sgraditi e li invita “a presentarsi alla elezioni”. 
>>>> In Brasile Bolsonaro esalta l’operazione anticorruzione “Lava Jato” 
>>>> e nomina ministro della Giustizia il magistrato Sergio Moro, che si 
>>>> richiama esplicitamente a Mani Pulite e Di Pietro.
>>>>
>>>> Antielitismo  come elemento  fondante della ideologia populista, 
>>>> fondata sul culto del capo (Ilvo Diamanti, Marc Lazar).
>>>>
>>>> Populismo penale. Crociata contro la criminalità pretesa dilagante 
>>>> e la corruzione, con aggravamenti trucolenti delle pene e 
>>>> affievolimento delle garanzie.
>>>>
>>>> *2. Il populismo giudiziario.*
>>>>
>>>> **
>>>>
>>>> Il populista che è in noi magistrati.
>>>>
>>>> “Esibiziomismo, supponenza e settarismo di taluni magistrati, in 
>>>> particolare Pm”
>>>>
>>>> “Protagonismo nel dibattito pubblico diretto a promuovere consenso 
>>>> alle loro inchieste e soprattutto alle loro persone” ( Ferrajoli 2012)
>>>>
>>>> “La vicenda di Mani pulite ci insegna anche che una cosa è 
>>>> l’apprezzamento della opinione pubblica per la azione dei 
>>>> magistrati e altro è il tifo da stadio o il sostegno acritico, che 
>>>> alla giustizia fa ancora più male, se possibile, degli attacchi 
>>>> denigratori e delegittimanti. Il “protagonismo” improprio di taluni 
>>>> magistrati è la parte negativa della eredità di Mani pulite. //Dal 
>>>> “protagonismo (necessitato) della magistratura” sulla corruzione si 
>>>> è passati al “protagonismo (improprio) di taluni magistrati “, in 
>>>> particolare Pm. (E. Bruti Liberati 2018)
>>>>
>>>> Spirito di crociata contro la criminalità e la corruzione. 
>>>> Magistratura cavaliere bianco, angelo vendicatore, unica 
>>>> istituzione sana. Tutto è corruzione.
>>>>
>>>> A fin di bene, s’intende, si mettono in tensione le garanzie 
>>>> processuali in paradossale egualitarismo verso il basso che 
>>>> assicura ai soggetti forti lo stesso trattamento fino ai ieri 
>>>> riservato ai deboli.
>>>>
>>>> Intento moralizzatore della politica e dell’amministrazione, che 
>>>> investe sotto il profilo dell’indagine penale il terreno della 
>>>> discrezionalità politico ammnistrativa.
>>>>
>>>> “Derive di controllo panpenalistico sulle prassi politiche “ 
>>>> (C.Visconti 2016)
>>>>
>>>> “Il problema è lo svuotamento della politica da cui può derivare la 
>>>> tentazione fallace di una sua compensazione giudiziaria” (G. 
>>>> Preterossi, 2016)
>>>>
>>>> “ La riduzione dei problemi di accountability alla sola dimensione 
>>>> penalistica produce effetti distorsivi[…] In una sorta di circolo 
>>>> vizioso , il deficit di etica e di accountability produce un 
>>>> eccesso di penale, che ponendosi come unico criterio di 
>>>> responsabilizzazione tende ulteriormente a ridurre  lo spazio 
>>>> proprio di autonomo  giudizio etico e/o politico” (D.Pulitanò 2013)
>>>>
>>>> La ostilità verso le élites e il procedimento di formazione delle 
>>>> élites .
>>>>
>>>> *3. Il mito del sorteggio*
>>>>
>>>> La ostilità verso le élites e il procedimento di formazione delle 
>>>> élites  ha prodotto  il sostegno alla proposta di sorteggio dei 
>>>> componenti del Csm e financo la proposta di sorteggio dei dirigenti 
>>>> degli uffici.
>>>>
>>>> Napoleone diceva che tutti i soldati di Francia hanno nello zaino 
>>>> il bastone di Maresciallo, ma poi i Marescialli li selezionava con 
>>>> cura  e ciascuno lo destinava, non per sorte, al compito per cui 
>>>> appariva più idoneo. Uno vale uno. Chiunque può essere Ministro dei 
>>>> Trasporti: tutti abbiamo preso almeno una volta un tram, un treno, 
>>>> un nave o un aereo.
>>>>
>>>> Ma oggi il sorteggio viene da più parti proposto, con diverse 
>>>> varianti, come metodo per la selezione dei componenti togati del 
>>>> Csm. L’idea non è nuova.
>>>>
>>>> Nel 1971  viene presentata dall'on.Almirante, nel quadro di 
>>>> un'aspra campagna dell'Msi contro il Consiglio in carica, una 
>>>> proposta di legge costituzionale (Camera n.3568, V Legislatura) 
>>>> che, muovendo dalla critica della politicizzazione del Csm, ne 
>>>> propone una composizione che, contemporaneamente, accen­tua il 
>>>> carattere corporativo, con la riduzione dei membri eletti dal 
>>>> Parlamento e ne riduce la rappresentatività.  Nella relazione 
>>>> infatti si sottolinea la opportunità di introdurre nel Csm 
>>>> "magistrati di nomina non elettiva" prospettandosi come "soluzione 
>>>> più valida quella del sorteggio tra alcune categorie di magistrati".
>>>>
>>>> Sulla proposta dell’on. Almirante il Csm si esprime in modo 
>>>> totalmente nega­tivo con il parere del 30 maggio 1972 che 
>>>> costituisce l'occasione per la riaffermazione del principio di 
>>>> elettività. Quanto alla riduzione del numero dei membri laici si 
>>>> segnala il rischio di trasformazione in un "organo di casta" e si 
>>>> ribadisce la necessità di una "saldatura tra le esigenze proprie 
>>>> dell'amministrazione della giustizia e la sentita aspirazione ad 
>>>> evitare che la magi­stratura operi come un corpo chiuso, al di 
>>>> fuori di un effettivo controllo esterno". Ma­ i lavori parlamentari 
>>>> si interrompono per lo scioglimento anticipato delle Camere, e la 
>>>> proposta non ha seguito. Rimane da sottolineare la consapevolezza 
>>>> istituzionale dell’on. Almirante, che ritiene imprescindibile la 
>>>> modifica costituzionale.
>>>>
>>>> Da ultimo il tema del sorteggio è stato rilanciato su Repubblica (8 
>>>> giugno 2019 p.33) dal professor Michele Ainis.
>>>>
>>>> Il titolo sembra perentorio “ /Il sorteggio dei migliori/” , ma 
>>>> l’articolo va letto per intero e con attenzione non solo per 
>>>> l’autorevolezza dell’autore, ma soprattutto perché il finale 
>>>> riserva un colpo di scena, che vanifica il titolo. Dunque sorteggio 
>>>> dei 16 togati componenti togati, ma /“Ovviamente con taluni 
>>>> accorgimenti, con un sorteggio, per cosi dire, ‘pilotato’”/.
>>>>
>>>> Prosegue il prof. Ainis /“Insomma. La platea dei giudici ben si 
>>>> presta all’uso del sorteggio: è una comunità di pari, nessuno può 
>>>> sentirsi scavalcato. Quanto alle modalità operative, per una volta 
>>>> potremmo prendere ad esempio l’università. Dove una legge del 2008 
>>>> ha debellato Concorsopoli, stabilendo l’estrazione a sorte dei 
>>>> commissari di concorso. A due condizioni, tuttavia: che i 
>>>> professori presentino la propria condidatura; e che i candidati 
>>>> superino una “mediana”, per misurare la bontà dei loro titoli. 
>>>> Questo modello, tradotto per i giudici, renderebbe sorteggiabili 
>>>> solo quanti si distinguono per laboriosità, o magari per l’indice 
>>>> di decisioni confermate in appello. Il sorteggio dei migliori” /.
>>>>
>>>> Due osservazioni.
>>>>
>>>> a.”/Nessuno può sentirsi scavalcato/”. Una sorprendente concessione 
>>>> al corporativismo. La selezione di chi deve comporre l’organo di 
>>>> governo autonomo della magistratura avrebbe come criterio di fondo 
>>>> quello di non scontentare nessuno
>>>>
>>>> b. Università/.” Dove una legge del 2008 ha debellato Concorsopoli, 
>>>> stabilendo l’estrazione a sorte dei commissari di concorso”./ Forse 
>>>> è un accenno ironico visto che le cronache dell’ultimo decennio non 
>>>> ci hanno fatto mancare episodi di “cordate” e di nepotismo.
>>>>
>>>> Una conclusione.
>>>>
>>>> Il /“sorteggio dei migliori”/. Più che opinabili i due criteri che 
>>>> dovrebbero servire per selezionare i migliori. Ma soprattutto: chi 
>>>> seleziona i “migliori”.   Una sorta di /navigator/? Scelti a loro 
>>>> volta con sorteggio “non pilotato” o eletti e da chi e con quale 
>>>> sistema?
>>>>
>>>> Ecco perché era essenziale non fermarsi al titolo. L’articolo del 
>>>> prof. Ainis in realtà fornisce i migliori argomenti contrari al 
>>>> sorteggio.
>>>>
>>>> Ma se si volesse andare a fondo perché non proporre di applicare il 
>>>> metodo del sorteggio, con il lancio dei dadi, per la decisione 
>>>> delle controversie, secondo l’illustre precedente dell’anziano 
>>>> giudice Bridoye nel /Tiers Livre/ del /Pantagruel/ di 
>>>> Rabelais?(Vedi  B. Cavallone, /“Comme vous autres, 
>>>> messieurs”.(François Rabelais teorico del processo e del 
>>>> giudizio)/, in /Rivista di diritto processuale/, anno LXII ( 
>>>> Seconda serie), n.2, marzo.aprile 2008 p. 433 ss)
>>>>
>>>> *4.De te fabula narratur*
>>>>
>>>> **
>>>>
>>>> Il monito del poeta non può essere ignorato neppure da quella parte 
>>>> più avvertita della magistratura che non cede alle sirene del 
>>>> populismo giudiziario.
>>>>
>>>> Cito ancora da Ferrajoli 2012
>>>>
>>>> -consapevolezza del carattere sempre relativo della verità processuale
>>>>
>>>> - rispetto dovuto a tutte le parti in causa, vittime e imputati, 
>>>> pur se mafiosi, terroristi o corrotti.(Al riguardo  si veda la 
>>>> circolare del Procuratore di Napoli Melillo sulle direttive per 
>>>> evitare le fotografie degli arrestati)
>>>>
>>>> - costume del dubbio, prudenza nel giudizio
>>>>
>>>> Ed ancora il costume di sobrietà e riservatezza, che è ancor più 
>>>> essenziale quando dalla maggioranza di governo si contesta il 
>>>> fondamento della indipendenza della magistratura. Al riguardo una 
>>>> vera e propria “lezione” ci è stata impartita stamane 
>>>> nell’intervento della magistrata in tirocinio Valeria Motta. Il 
>>>> magistrato è un cittadino a tutto tondo con le sue idee ed ha il 
>>>> diritto di esprimerle, senza il rischio di censure disciplinari; ma 
>>>> vi sono dei limiti di sobrietà e di misura. E deve prestare 
>>>> particolare attenzione alle frequentazioni. Non è questione di 
>>>> apparenza di imparzialità, ma di sostanza. Il Codice deontologico 
>>>> dell’Anm è più che mai attuale.
>>>>
>>>> **
>>>>
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>>>>
>>>> 	
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