[Area] Fwd: I veri patrimoni del nostro paese

Domenico Ielasi domenico.ielasi a giustizia.it
Lun 27 Gen 2020 20:10:52 CET


Ovviamente si è trattato, e si tratta, di un tentativo di riabilitazione politica; quanto alla riabilitazione giudiziaria, è calata una pietra tombale e amen !  Comunque condivido tutti i giudizi negativi espressi su quel tentativo e trovo molto azzeccato il titolo dell'articolo "il bottino di Bettino" apparso su “il Fatto Quotidiano”. E’ raccapricciante constatare che molti continuino a mescolare capziosamente il consenso elettorale con il principio di legalità, che, nonostante l’oscurità, la vetustà e l’inadeguatezza di non poche norme, dovrebbe pur sempre costituire la strada maestra in uno stato democratico dalla Costituzione rigida (o presunta tale). Una visione retrospettiva di quella “onda lunga” di certi suffragi elettorali ha consentito di capire meglio le ragioni sottostanti ai duri attacchi ai pool di Palermo e di Milano che indagavano sui rapporti corruttivi e collusivi tra settori della politica, dell’economia e della masso/mafia. Ma questa è una storia che purtroppo continua a ripetersi sia pure in nuovi contesti e con altri protagonisti. D. Ielasi      ​

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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Guglielmo.Avolio a giustizia.it <Guglielmo.Avolio a giustizia.it>
Inviato: mercoledì 22 gennaio 2020 11:46
A: area a areaperta.it; thorgiov
Oggetto: Re: [Area] Fwd: I veri patrimoni del nostro paese

Caro Felice, quanta saggezza... e quell’amara consapevolezza che connota il sentire di noi napoletani... provincia compresa!!!
G A

From: thorgiov<mailto:thorgiov a libero.it>
Sent: Wednesday, January 22, 2020 11:27 AM
To: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Subject: Re: [Area] Fwd: I veri patrimoni del nostro paese


Trovo anche io vergognosa la riabilitazione di un latitante, ma credo che tutto ciò non sia solo funzionale a discolpare i ladri vivi. Penso che sotto questi elogi vi sia essenzialmente una grande nostalgia della Prima Repubblica, perchè tutti i partiti dell'epoca fondavano il loro potere, e il loro grande consenso, sulla spesa pubblica. C'erano le ruberie, gli sprechi, ma tutto sommato agli italiani questo andava più che bene, perchè sulla spesa pubblica campavano tutti. Poi, certo, il livello culturale dei cittadini è talmente basso che nessuno si è mai posto il problema che il pozzo non poteva essere senza fondo, che qualcuno prima o poi il conto lo avrebbe dovuto pagare. Lo si è incominciato a scoprire, amaramente, proprio agli inizi degli anni 90' del secolo scorso, ma il problema di fondo è che ancora oggi la cosiddetta ggente non si rassegna all'idea che per ogni spesa ci dovrebbe essere una copertura, nel senso che alla fine qualcuno deve pure pagare. C'è sempre la mentalità per cui quello che è dello Stato è di tutti e quindi di nessuno. C'è sempre l'idea che non importa fare debiti, pubblici o privati, perchè, tanto, per pagare e per morire c'è sempre tempo. I partiti populisti hanno ben compreso questa ignoranza di fondo degli italiani, e non a caso hanno acquistato consenso proprio spendendo soldi pubblici con il reddito di cittadinanza e quota cento. Perchè alla fine il nord Italia ha sempre campato sulle pensioni di anzianità, come il sud Italia è andato avanti con le pensioni di invalidità. Perchè tagliare la spesa pubblica è troppo difficile, laddove quello che per alcuni è uno spreco, per altri rappresenta un modo per sopravvivere. Non è un caso se la riforma delle circoscrizioni giudiziarie si deve ad un governo tecnico, che poteva permettersi di fare approvare leggi impopolari da un Parlamento che aveva trovato un comodissimo capro espiatorio cui far fare il lavoro sporco. Spesso sento dire che i politici di oggi, a differenza di quelli di ieri, non hanno il senso delle istituzioni. Questo è vero, ma non si coglie la vera ragione della differenza : la Prima Repubblica era un periodo di vacche grasse, per cui i politici e i cittadini, nel momento in cui c'era da mangiare a crepapelle per tutti, avevano interesse a salvaguardare anche il sistema istituzionale, nel momento in cui si trattava di un sistema che garantiva tutti. Oggi ci troviamo in un periodo di vacche magre, ed è difficile accettare l'idea. Le risorse sono poche, ma questo dato di fatto si preferisce attribuirlo a colpe di terzi, per esempio dell'Europa cattiva. E in ogni caso, visto che non c'è più da mangiare per tutti, i politici e i partiti sono molto più accaniti che in passato, molto più incattiviti. Nel momento in cui le istituzioni non garantiscono più il benessere diffuso di una volta, non vi è più ragione di difenderle ad ogni costo. Questo non accade solo in Italia, ma in Italia, dato l'infimo livello culturale e la disonestà di fondo della popolazione, il fenomeno è più evidente.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )



Il 22/01/2020 10:48, Guglielmo.Avolio a giustizia.it<mailto:Guglielmo.Avolio a giustizia.it> ha scritto:
Grazie, Pasquale. Grazie, Paolo.
Condivido parola per parola.
Non trovo di meglio che trascrivere quello che ha detto ieri sera Marco Travaglio, che potrà piacere o non piacere, essere antipatico o simpatico, ma è sempre documentatissimo, e non le manda a dire.

“Craxi, secondo me, viene riabilitato non tanto perché a qualcuno interessi la buonanima defunta venti anni fa. Attraverso Craxi morto, si cerca di riabilitare i ladri vivi. Questa è la cosa più vergognosa che sta accadendo in questo momento. Io credo che invece che a Craxi a Milano dovrebbero dedicare una via a Francesco Saverio Borrelli“. Sono le parole pronunciate a “Dimartedì”<http://www.la7.it/dimartedi> (La7) dal direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che ribadisce: “Trovo vergognoso quello che sta accadendo in questi giorni. Sembra quasi che chi ricorda Craxi debba discolparsi. Per il resto, si difende un corrotto, un bandito, un latitante che ha violato innanzitutto le leggi che lui stesso aveva contribuito a fare e poi le sentenze, essendo stato presidente del Consiglio”.

Intanto, a Verona...
https://www.corriere.it/politica/20_gennaio_21/a-verona-via-almirante-segre-incompatibile-mia-cittadinanza-64225844-3c64-11ea-a78f-84ea93852c9b.shtml
A volte mi sembra di sognare.

Guglielmo Avolio
PT Trento


From: Paolo Giovagnoli<mailto:paolo.giovagnoli a giustizia.it>
Sent: Wednesday, January 22, 2020 10:31 AM
To: Giorgio Milillo<mailto:giorgio.milillo a giustizia.it> ; Pasquale Profiti<mailto:pasquale.profiti a gmail.com> ; Area<mailto:area a areaperta.it>
Subject: Re: [Area] Fwd: I veri patrimoni del nostro paese


Anche io sono del tutto d' accordo con Pasquale e mi colpisce notare che nessuno contesta sui giornali questi fatti e tanti altri, tra i quali i reati commessi da Craxi, a tutti quelli, in buona parte familiari e complici di  Craxi nelle sue condotte, che cercano di riabilitarlo. Un ex ministro della giustizia, Martelli, si è spinto a dire che Craxi non era latitante perché faceva sapere dove si trovava, ossia in un paese estero che non lo estradava, verosimilmente perché aveva beneficiato dell' investimento degli ingenti profitti delle ruberie fatte in patria da Craxi e i suoi, come se questa condotta non fosse sottrarsi volontariamente alla custodia cautelare ossia la definizione ella latitanza (art 296 cpp). Cercano di farlo chiamare esule come se fosse un patriota sfuggito all' oppressione della dittatura o degli stranieri in Italia. Saluti a tutti PG

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Da: Area mailto:area-bounces a areaperta.it per conto di MILILLO GIORGIO mailto:giorgio.milillo a giustizia.it
Inviato: mercoledì 22 gennaio 2020 10:07
A: Pasquale Profiti; Area
Oggetto: Re: [Area] Fwd: I veri patrimoni del nostro paese

Non sono iscritto ad AREA  ma bravissimo Pasquale .
Sottoscrivo integralmente il tuo intervento
Un caro saluto
Giorgio Milillo

From: Pasquale Profiti<mailto:pasquale.profiti a gmail.com>
Sent: Wednesday, January 22, 2020 8:14 AM
To: Area<mailto:area a areaperta.it>
Subject: [Area] Fwd: I veri patrimoni del nostro paese

Di seguito un pezzo pubblicato su un quotidiano. Buona lettura per chi vuole e, per gli altri, nessuna offesa per il tasto CANC.

Devo rassegnarmi; sono rigido, forse intollerante.
Ai giovani racconto spesso le vite di avvocati, magistrati, poliziotti, carabinieri che hanno sacrificato sé stessi per la legalità costituzionale, uccisi da mafia e terrorismo. Dico loro che persone come Giorgio AMBROSOLI, Fulvio CROCE, Giovanni FALCONE, Paolo BORSELLINO, Ninni CASSARA’, Emanuele BASILE e tanti altri devono farci sentire fieri di essere italiani, sono un patrimonio nazionale. Inizialmente quei ragazzi mi guardano con gli occhi di chi pensa che ho voluto spararla grossa per attirare la loro attenzione. Dopo, al termine del racconto, non lo pensano più, capiscono che quelle vite sono testimonianza vera, in carne, ossa e, purtroppo, sangue, di coerenza e sacrificio per il bene comune.
Torno alla mia rigidità.
Si, sono rigido perché m’indigna considerare, come qualcuno ha detto, un patrimonio un politico, Bettino CRAXI, che aveva incassato 40 miliardi di lire in conti svizzeri, 40 miliardi che le sentenze e, ancor più, le prove processuali indicano come frutto di tangenti, di corruzione, di illecito finanziamento ai partiti.
Si, sono rigido a non considerare un patrimonio chi ha utilizzato quel denaro per comprare case in località prestigiose, sovvenzionare televisioni di amiche, assicurarsi una vita da latitante, ricercato per accuse e condanne.
Sono rigido finanche a ricordare che quel decennio degli anni 80 ha prodotto un disavanzo primario di bilancio (differenza tra entrate pubbliche e spesa pubblica al netto degli interessi), che stiamo pagando noi oggi ed ancor più pagheranno le generazioni future. E si, sono rigido come la matematica; è stato solo in quel decennio che l’Italia ha speso di più di quello che incassava: tra il 1980 ed il 1992 il disavanzo primario complessivo è stato di 140 miliardi di euro; successivamente, tra il 1992 ed il 2012 abbiamo invece accumulato avanzi primari di oltre 600 miliardi. Peccato che gli interessi pagati per i 140 miliardi di quel decennio hanno aperto una voragine 5 volte superiore, A causa degli interessi sul debito, che in quegli anni andavano dal 14 al 20% e che hanno fatto sì che il nostro debito pubblico sia oggi costituito nella gran parte da interessi accumulati per quel disavanzo degli anni 80. Un disavanzo originato da opere pubbliche che, grazie alla corruzione dilagante, pagavamo il doppio degli altri paesi e realizzavamo con ritardi imbarazzanti: un chilometro della metropolitana di Milano costava il doppio di quello di Amburgo, come un chilometro del nostro passante ferroviario rispetto a quello svizzero e tutto eseguito nel doppio del tempo.
Sono rigido ad ammettere che un uomo, un qualsiasi uomo, che arricchisce sé stesso e il suo partito con soldi frutto di delitti che tradiscono la democrazia, può essere perdonato, ma non osannato.
Sono rigido a non considerare un esempio corrotti e corruttori, percettori di illeciti finanziamenti o, in generale, autori di delitti che dissipano le risorse dei cittadini.
Dovrò ammetterlo agli studenti nei prossimi incontri; dovrò confessare di aver scelto le persone della cui vita racconterò perché sono rigido. In verità, non sono io rigido, sono i criteri di selezione di questi uomini ad esserlo: quei criteri si chiamano onestà, coraggio e sacrificio per il bene comune.
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