[Area] [Mailinglist-anm] Re: AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari
Valerio Savio
valerio.savio1960 a gmail.com
Mer 2 Set 2020 00:13:57 CEST
Dimenticavo: si deve votare No, al di la' dei condivisibili argomenti
collazionati e compendiati nel documento di AreaDg, anche solo per
l'assorbente ragione che va contrastata la tanto facile quanto pericolosa
demagogia anti parlamentare ed antistituzionale di chi , nei partiti piu'
diversi, ha sostenuto la riforma. Per noi magistrati, oltretutto, "aprire"
a tale qualunquistica demagogia e' un segare il ramo su cui anche noi si
e' seduti.
Valerio Savio
Il Mar 1 Set 2020, 23:55 Valerio Savio <valerio.savio1960 a gmail.com> ha
scritto:
> E' nella pluridecennale migliore storia del nostro associazionismo (per
> capirci: di quello che non si occupa di nomine ma di elaborare e proporre
> in materia istituzionale) intervenire nel discorso pubblico quando si
> discute di questioni che hanno a che fare non con l'"indirizzo-politico di
> maggioranza" ma con l'"indirizzo politico-costituzionale". Intervenire,
> quando si parla di Costituzione, e' (ancora) diritto di ogni cittadino, e
> (ancora) anche dei magistrati. E' il diritto negato dagli Erdogan, dagli
> Orban, e' il diritto negato in Polonia. Poi certo i magistrati devono
> intervenire con misura, in modo problematico, non fazioso, utilizzando
> preferibilmente argomenti tecnico-giuridici piuttosto che inerenti
> direttamente alla contingente dialettica politico-parlamentare . Direi, a
> leggerlo, che e' cio' che fa il documento di Area-Dg, rispetto a questione
> che vede il Si ed il No tagliare trasversalmente praticamente tutti i
> partiti ( con Area che sceglie oltretutto con il NO posizione per la quale
> non puo' certo essere accusata di collateralismo filogovernativo, visto che
> sull riforma e' nato il patto di governo Pd-5Stelle). Casomai , puo'
> osservarsi che Area non intervenne nel 2016 sulla molto piu' rilevante e
> devastante riforma costituzionale di Renzi e sceglie invece di intervenire
> oggi su riforma assai meno rilevante di quella di allora, assai piu'
> "neutra" negli effetti immediati, e che non per nulla divide anche i
> costituzionalisti (fatto che , per quello che vale, personalmente giudico
> un grande passo in avanti , per AreaDg, ed il riconoscimento di quello che
> fu un errore politico).
> Infine: che in Area-Dg, come ahime' in tutta la Magistratura , ci sia chi
> "pensa sempre a cosa fare da grande" e' un fatto certo. Scrivere pero' che
> la posizione per il No del documento sia dovuta al desiderio (evidentemente
> , si ritiene: dei dirigenti di Area) di voler salvaguardare centinaia di
> agognati posti da parlamentare mi sembra francamente cosa invero becera, al
> minimo: non degna dell'abituale intelligenza ed arguzia di chi l'ha
> scritta. Ma forse, anzi, senza forse , era solo una battuta.
> Valerio Savio
>
> Il Mar 1 Set 2020, 21:53 Alessandro Giuseppe Cannevale <
> alessandro.Cannevale a giustizia.it> ha scritto:
>
>> Sai, c’è chi pensa sempre a cosa fare da grande. E qualche centinaio dì
>> opportunità in più è un peccato lasciarle sfumare
>>
>> Inviato da iPhone
>>
>> Il giorno 1 set 2020, alle ore 21:34, Bernadette Nicotra <
>> bernadette.nicotra a giustizia.it> ha scritto:
>>
>>
>>
>>
>> ------------------------------
>> *Cari colleghi di AreaDG,*
>> *ma i magistrati non dovrebbero rimanere estranei alla contesa
>> partitica-politica che si sviluppa nei periodi di campagna
>> elettorale? ma " schierarsi" - pubblicamente perchè il Vostro
>> comunicato viene diffuso più o meno pubblicamente tanto che, mentre
>> scrivo, ne leggo il contenuto come riportato dall'HuffPost on line - in un
>> referendum anche se di natura costituzionale, non significa tradire la
>> terzietà e confermare così alla politica di essere "politicizzati" ? ma il
>> codice etico dell'anm non ci ricordava forse di evitare qualsiasi
>> coinvolgimento nelle vicende della politica? *
>> *Buon inizio di settembre a tutti !*
>> *Bernadette Nicotra *
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> *Da:* Coordinamento AreaDG <coordinamentoarea a gmail.com>
>> *Inviato:* martedì 1 settembre 2020 17:44
>> *A:* area; <nuovarea a nuovarea.it>; <
>> mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>
>> *Oggetto:* [Mailinglist-anm] AreaDG sulla riduzione del numero dei
>> parlamentari
>>
>>
>> <AreaDG.jpg>
>>
>> *AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari*
>>
>> A breve i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi con
>> referendum confermativo sulla legge di revisione costituzionale dal titolo
>> :” Modifiche agli artt. 56,57 e 59 della Costituzione in materia di
>> riduzione del numero dei parlamentari “. La legge n. 249/2019 prevede un
>> drastico taglio, pari a 36,5%, dei componenti di Camera e Senato, che
>> passano rispettivamente da 630 a 400, da 315 a 200, fissa a cinque il
>> numero dei senatori a vita, riduce da 6 a 4 il numero dei senatori
>> eleggibili nella circoscrizione Estero, abbassa a 3 il numero di minimo di
>> senatori assegnato ad ogni regione, con l’eccezione del Molise e Valle
>> d’Aosta per le quali il numero minimo di senatori è fissato rispettivamente
>> a 2 ed 1, mentre le province autonome di Trento e Bolzano sono equiparate
>> alle regioni e per esse il numero minimo è fissato a 3 per ciascuna
>> provincia. Si tratta di un referendum confermativo per il quale non è
>> previsto un quorum: a prescindere dalla partecipazione al voto, se
>> dovessero prevalere i “SI” , con le prossime elezioni, le rappresentanze
>> parlamentari saranno ridotte di oltre un terzo e ciò in assenza della
>> riforma della legge elettorale.
>>
>> Secondo i sostenitori della legge, questa dovrebbe portare tre risultati
>> : allineare il numero dei nostri rappresentati in Parlamento alle medie
>> degli altri Parlamenti, in particolare di quelli europei, sull’assunto che
>> quello italiano sia eccessivo; ridurre i costi della politica e assicurare
>> maggiore efficienza al nostro Parlamento.
>>
>> Ma molti autorevoli costituzionalisti hanno assunto posizioni fortemente
>> critiche, osservando che si tratta di una riforma che non realizza gli
>> obiettivi prefissati e che rischia, invece, di produrre effetti distorsivi
>> sulla qualità della nostra democrazia. La riforma, comportando un taglio
>> lineare di oltre un terzo dei parlamentari, non assicura un recupero di
>> efficienza del Parlamento, specie in assenza di riforma dei Regolamenti
>> parlamentari e delle procedure di approvazione delle leggi; determinerà,
>> invece, un sensibile rallentamento, se non la paralisi, del lavoro
>> parlamentare e delle Commissioni, aggravandone l’inefficienza.
>>
>> Quanto ai costi, affrontando il tema senza inseguire le spinte populiste
>> dell’antipolitica, si deve riconoscere che la democrazia ha esborsi che
>> occorre sostenere per assicurare il funzionamento delle istituzioni
>> repubblicane, dalle quali dipende la garanzia delle libertà fondamentali,
>> il cui valore non è comparabile con il declamato risparmio. Sul quale,
>> peraltro, nessuno è stato in grado, finora, di fornire dati affidabili: i
>> sostenitori della legge parlano di un risparmio di 500 milioni a
>> legislatura, i detrattori la stimano in cinquantamilioni o poco più.
>> Nessuno è in grado di fornire dati certi e verificabili. Quale che sia
>> l’entità del risparmio, esso non inciderà realmente sui costi del
>> Parlamento, e quindi sulle uscite dello Stato. Il taglio ridurrà solo le
>> indennità di mandato ma non le spese, certo più cospicue, di funzionamento
>> delle camere; soprattutto non inciderà sui costi realmente inutili della
>> politica, sugli enti superflui, sulle spese fuori controllo, sugli sprechi
>> e sui privilegi, sulle pratiche degenerative ed illegali.
>>
>> Quanto all’allineamento del numero dei nostri parlamentari alle medie di
>> quelli europei, le comparazioni hanno dimostrato che l’argomento è
>> suggestivo e demagogico; certo è che, invece, se la riforma andrà a
>> regime l’Italia sarà tra i paesi europei con il minor numero di
>> rappresentanti eletti in Parlamento.
>>
>> Occorre allora, molto seriamente, domandarsi se un risparmio di spesa
>> incerto, e scarsamente incidente sui costi della politica, costituisca un
>> vantaggio tanto significativo da giustificare gli effetti distorsivi che
>> la riforma rischia di determinare sulla democrazia, sulla rappresentanza
>> politica e sul pluralismo. Effetti che rischiano di aggravarsi in assenza
>> della riforma della legge elettorale, aumentando la distanza tra la
>> politica e i cittadini elettori; perché in presenza della legge elettorale
>> attuale, nelle quale la composizione delle liste è decisa delle segreterie
>> dei partiti, la riduzione del numero degli eleggibili accresce il ruolo di
>> queste ultime, che finiranno con l’occupare ogni spazio di rappresentanza,
>> e determina una marcata marginalizzazione delle minoranze, se non la loro
>> espulsione dal Parlamento.
>>
>> Né potranno trovare adeguata rappresentanza tutte le differenti realtà
>> territoriali del nostro Paese, perché la riforma penalizza i territori più
>> fragili che non potranno più portare in Parlamento le loro istanze e
>> bisogni, ma anche la ricchezza di idee e visioni che le periferie del
>> nostro Paese spesso sono capaci di esprimere. Ciò si inserirebbe in un
>> quadro istituzionale che già registra un progressivo e preoccupante
>> svilimento del ruolo del Parlamento rispetto al Governo, attuato attraverso
>> l’irrigidimento della disciplina di partito, fino alla sostanziale
>> imposizione del vincolo di mandato, il costante ricorso alla decretazione
>> d’urgenza, alla legge delega ed al voto di fiducia, il sistematico
>> accantonamento delle proposte di legge di iniziativa parlamentare per dare
>> corso più rapido a quelle governative.
>>
>> Il risultato sarà un Parlamento meno rappresentativo, meno efficiente,
>> meno pluralista, perché privo dei contributi di tanti territori e delle
>> minoranze, e omologato alla direttive del Governo. Un *vulnus* per la
>> democrazia rappresentativa voluta dalla Costituzione che rischia di
>> aggravare la crisi di credibilità nella quale da tempo versano le
>> istituzioni del nostro Parlamento, sempre più distanti dai cittadini.
>> Il Coordinamento nazionale di AreaDG
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