[Area] [Mailinglist-anm] Re: AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari

thorgiov thorgiov a libero.it
Mer 2 Set 2020 15:23:32 CEST


Quella di Area a me sembra, nel merito, una battaglia di retrovia. Ciò 
in quanto parte da una visione del Parlamento che andava bene due secoli 
fa. Mi spiego meglio. Correttamente si evidenzia che l'intento dei 
promotori del referendum di assicurare un risparmio di spesa con il 
taglio dei parlamentari è pure demagogia. Si tenta di far credere ai 
cittadini che la democrazia rappresentativa costituisce solo un costo, 
un costo che non vale la spesa di sostenere perchè si tratta di far 
campare una massa di nullafacenti e di persone inutili. In effetti si 
tratta, a questo proposito, di qualunquismo puro, di banalizzazione 
all'estremo della realtà istituzionale. A loro volta però coloro che 
hanno assunto una posizione a favore del NO, ed Area in particolare, non 
considerano affatto la medesima realtà istituzionale. Non esiste più 
oggi , nel nostro sistema, la legge statale come unica fonte del 
diritto. Nell'ordinamento interno esistono anche le leggi regionali. 
Inoltre esiste la legislazione dell'Unione europea che interviene in 
settori sempre più ampi. Ma soprattutto oggi è la politica economica di 
uno Stato dell'Unione che viene decisa a livello comunitario. In altri 
termini, la legge di bilancio, che è quella che destina in concreto le 
risorse e quindi decide che cosa in concreto si deve fare, deve tenere 
conto di limiti esterni, che non vengono stabiliti dal Parlamento 
nazionale. Aggiungo che anche le leggi statali in realtà vengono votate 
dalla maggior parte dei parlamentari al buio, nel senso che questi 
seguono le indicazioni dei loro capogruppo senza sapere neppure di che 
cosa si tratta. Ciò in quanto spesso le leggi statali hanno un carattere 
specialistico incomprensibile per una persona di media cultura, e quindi 
anche per chi le vota. Il vero intento legislativo lo conosce solo la 
burocrazia che lavora nei ministeri ed ha provveduto alla stesura 
materiale del testo che viene portato in Parlamento. Che senso ha, oggi, 
il numero di parlamentari stabilito dalla Costituzione del 1948? Ecco, 
di questa realtà istituzionale Area non tiene alcun conto, ed anzi, nel 
momento in cui paventa il rischio di limitare la rappresentatività, 
sembra prestare il fianco alla vecchia logica del campanile, che tanti 
danni ha fatto in Italia, laddove il singolo parlamentare si sente in 
diritto di esercitare un potere ricattatorio su ogni legge se non si 
cura prima l'interesse di bottega della piccola circoscrizione che lo ha 
eletto. Mi viene in mente, in questo momento, ciò che avvenne nel 2013 
quando finalmente il Governo Monti, che non a caso era un esecutivo di 
tipo tecnico, finalmente riuscì a portare a compimento la riforma delle 
circoscrizioni giudiziarie, che si attendeva in Italia da oltre un 
secolo e che è stata l'unica riforma veramente efficace in materia di 
giustizia degli ultimi cinquant'anni. Pure allora i parlamentari dei 
singoli territori tentarono di bloccare l'abolizione dei piccoli uffici 
giudiziari, ma non ci riuscirono, se non in piccola parte, perchè in 
quel momento c'era un interesse superiore che si imponeva su tutti gli 
altri : evitare il fallimento dello Stato. In definitiva, la posizione 
di Area sembra esprimere la nostalgia di quello stesso piccolo mondo antico.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli )

Il 02/09/2020 00:13, Valerio Savio ha scritto:
> Dimenticavo: si deve votare No, al di la' dei condivisibili argomenti 
> collazionati e compendiati nel documento di AreaDg, anche solo per 
> l'assorbente ragione che va contrastata la tanto facile quanto 
> pericolosa demagogia anti parlamentare ed antistituzionale di chi , 
> nei partiti piu' diversi, ha sostenuto la riforma. Per noi magistrati, 
> oltretutto, "aprire" a tale qualunquistica demagogia  e' un segare il 
> ramo su cui anche noi si e' seduti.
> Valerio Savio
>
> Il Mar 1 Set 2020, 23:55 Valerio Savio <valerio.savio1960 a gmail.com 
> <mailto:valerio.savio1960 a gmail.com>> ha scritto:
>
>     E' nella pluridecennale migliore storia del nostro associazionismo
>     (per capirci: di quello che non si occupa di nomine ma di
>     elaborare e proporre in materia istituzionale) intervenire nel
>     discorso pubblico quando si discute di questioni che hanno a che
>     fare non con l'"indirizzo-politico di maggioranza" ma con
>     l'"indirizzo politico-costituzionale". Intervenire, quando si
>     parla di Costituzione, e' (ancora) diritto di ogni cittadino, e
>     (ancora) anche dei magistrati. E' il diritto negato dagli Erdogan,
>     dagli Orban, e' il diritto negato in Polonia. Poi certo i
>     magistrati devono intervenire con misura, in modo problematico,
>     non fazioso,  utilizzando preferibilmente argomenti
>     tecnico-giuridici piuttosto che inerenti direttamente alla
>     contingente dialettica politico-parlamentare . Direi, a leggerlo,
>     che e' cio' che fa il documento di Area-Dg, rispetto a questione
>     che vede il Si ed il No tagliare trasversalmente praticamente
>     tutti i partiti ( con Area che sceglie oltretutto con il NO
>     posizione per la quale non puo' certo essere accusata di
>     collateralismo filogovernativo, visto che sull riforma e' nato il
>     patto di governo Pd-5Stelle). Casomai , puo' osservarsi che Area
>     non intervenne nel 2016 sulla molto piu' rilevante e devastante
>     riforma costituzionale di Renzi e sceglie invece di intervenire
>     oggi su riforma assai meno rilevante di quella di allora, assai
>     piu' "neutra" negli effetti immediati, e che non per nulla divide
>     anche i costituzionalisti (fatto che , per quello che vale,
>     personalmente giudico un grande passo in avanti , per AreaDg, ed
>     il riconoscimento di quello che fu un errore politico).
>     Infine: che in Area-Dg,  come ahime' in tutta la Magistratura , ci
>     sia chi "pensa sempre a cosa fare da grande" e' un fatto certo.
>     Scrivere pero' che la posizione per il No del documento sia dovuta
>     al desiderio (evidentemente , si ritiene: dei dirigenti di Area)
>     di voler salvaguardare centinaia di agognati posti da parlamentare
>     mi sembra francamente cosa invero becera, al minimo: non degna
>     dell'abituale intelligenza ed arguzia di chi l'ha scritta. Ma
>     forse, anzi, senza forse , era solo una battuta.
>     Valerio Savio
>
>     Il Mar 1 Set 2020, 21:53 Alessandro Giuseppe Cannevale
>     <alessandro.Cannevale a giustizia.it
>     <mailto:alessandro.Cannevale a giustizia.it>> ha scritto:
>
>         Sai, c’è chi pensa sempre a cosa fare da grande. E qualche
>         centinaio dì opportunità in più è un peccato lasciarle sfumare
>
>         Inviato da iPhone
>
>>         Il giorno 1 set 2020, alle ore 21:34, Bernadette Nicotra
>>         <bernadette.nicotra a giustizia.it
>>         <mailto:bernadette.nicotra a giustizia.it>> ha scritto:
>>
>>         
>>
>>
>>         ------------------------------------------------------------------------
>>         *Cari colleghi di AreaDG,*
>>         *ma i magistrati non dovrebbero  rimanere estranei alla
>>         contesa partitica-politica che si sviluppa nei periodi di
>>         campagna elettorale?  ma  " schierarsi" - pubblicamente
>>         perchè  il Vostro comunicato  viene  diffuso più o
>>         meno  pubblicamente  tanto che, mentre scrivo, ne leggo il
>>         contenuto come riportato dall'HuffPost /on line/ - in un
>>         referendum anche se di natura costituzionale, non significa
>>         tradire la terzietà e confermare così alla politica di essere
>>         "politicizzati" ?  ma il codice etico dell'anm non ci
>>         ricordava forse di evitare qualsiasi coinvolgimento nelle
>>         vicende della politica? *
>>         *Buon inizio di settembre a tutti !*
>>         *Bernadette Nicotra *
>>
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *
>>         *Da:* Coordinamento AreaDG <coordinamentoarea a gmail.com
>>         <mailto:coordinamentoarea a gmail.com>>
>>         *Inviato:* martedì 1 settembre 2020 17:44
>>         *A:* area; <nuovarea a nuovarea.it
>>         <mailto:nuovarea a nuovarea.it>>;
>>         <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com
>>         <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>>
>>         *Oggetto:* [Mailinglist-anm] AreaDG sulla riduzione del
>>         numero dei parlamentari
>>
>>         <AreaDG.jpg>
>>
>>         */AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari/*
>>
>>         A breve i cittadini italiani saranno chiamati  a
>>         pronunciarsi  con  referendum confermativo sulla legge di
>>         revisione costituzionale dal titolo :” Modifiche agli artt.
>>         56,57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del
>>         numero dei parlamentari “. La legge n. 249/2019 prevede un
>>         drastico taglio, pari a 36,5%, dei componenti  di Camera e
>>         Senato, che passano  rispettivamente da 630 a 400,  da 315 a
>>         200, fissa a cinque il numero dei senatori a vita, riduce da
>>         6 a 4 il numero dei senatori eleggibili nella circoscrizione
>>         Estero, abbassa a 3 il numero di  minimo di senatori
>>         assegnato ad ogni regione, con l’eccezione del Molise e Valle
>>         d’Aosta per le quali il numero minimo di senatori è fissato
>>         rispettivamente a 2 ed 1,  mentre le province autonome di
>>         Trento e Bolzano sono equiparate alle regioni e per esse il
>>         numero minimo è fissato a 3 per ciascuna provincia.  Si
>>         tratta di un referendum confermativo per il quale non è
>>         previsto un quorum: a prescindere dalla partecipazione al
>>         voto, se dovessero prevalere i “SI” , con le prossime
>>         elezioni, le rappresentanze parlamentari saranno ridotte di
>>         oltre un terzo e ciò  in assenza della riforma della legge
>>         elettorale.
>>
>>         Secondo i sostenitori della legge, questa dovrebbe portare
>>         tre risultati : allineare il numero dei nostri rappresentati
>>         in Parlamento alle medie degli altri Parlamenti,  in
>>         particolare di quelli europei, sull’assunto che quello
>>         italiano sia eccessivo; ridurre i costi della politica e
>>         assicurare maggiore efficienza al nostro Parlamento.
>>
>>         Ma molti autorevoli costituzionalisti hanno assunto posizioni
>>         fortemente critiche, osservando che si  tratta di una riforma
>>         che non realizza gli obiettivi prefissati e che rischia,
>>         invece, di produrre effetti distorsivi  sulla qualità della
>>         nostra democrazia. La riforma, comportando un taglio lineare
>>         di oltre un terzo dei parlamentari,  non assicura un recupero
>>         di efficienza del Parlamento,  specie in assenza di riforma
>>         dei Regolamenti parlamentari e delle procedure di
>>         approvazione delle leggi;  determinerà, invece, un sensibile
>>         rallentamento, se non la paralisi, del lavoro parlamentare e
>>         delle Commissioni, aggravandone l’inefficienza.
>>
>>         Quanto ai costi, affrontando il tema senza inseguire le
>>         spinte populiste dell’antipolitica, si deve riconoscere che
>>         la democrazia ha esborsi che occorre sostenere per assicurare
>>         il funzionamento delle istituzioni repubblicane, dalle quali
>>         dipende la garanzia delle libertà fondamentali, il cui valore
>>         non è comparabile con il declamato risparmio. Sul quale,
>>         peraltro, nessuno è stato in grado, finora, di fornire dati
>>         affidabili: i sostenitori della legge parlano di un risparmio
>>         di 500 milioni a legislatura, i detrattori la stimano in
>>         cinquantamilioni o poco più. Nessuno è in grado di fornire
>>         dati certi e verificabili. Quale che  sia l’entità del
>>         risparmio, esso non inciderà realmente sui costi del
>>         Parlamento, e quindi sulle uscite dello Stato. Il taglio
>>         ridurrà solo le indennità di mandato ma non le spese, certo
>>         più cospicue, di funzionamento delle camere; soprattutto non
>>         inciderà sui costi realmente inutili della politica, sugli
>>         enti superflui, sulle spese fuori controllo, sugli sprechi e
>>         sui privilegi, sulle pratiche degenerative ed illegali.
>>
>>         Quanto all’allineamento del numero dei nostri parlamentari
>>         alle medie di quelli europei, le comparazioni hanno
>>         dimostrato che l’argomento è suggestivo e demagogico; certo è
>>         che, invece, se la riforma  andrà a regime  l’Italia sarà tra
>>         i  paesi europei con il minor numero di rappresentanti eletti
>>         in Parlamento.
>>
>>         Occorre allora, molto seriamente, domandarsi se un risparmio
>>         di spesa  incerto, e scarsamente incidente sui  costi della
>>         politica, costituisca un vantaggio tanto significativo da
>>         giustificare  gli effetti distorsivi che la riforma rischia
>>         di determinare sulla democrazia, sulla rappresentanza
>>         politica e sul pluralismo. Effetti che rischiano di
>>         aggravarsi in assenza della riforma della legge elettorale,
>>         aumentando la distanza tra la politica e i cittadini
>>         elettori; perché in presenza  della legge elettorale attuale,
>>         nelle quale la composizione delle liste è decisa  delle
>>         segreterie dei partiti, la riduzione del numero degli
>>         eleggibili accresce il ruolo di queste ultime, che finiranno
>>         con l’occupare ogni spazio di rappresentanza, e determina una
>>         marcata marginalizzazione delle minoranze, se non la loro
>>         espulsione dal Parlamento.
>>
>>         Né potranno trovare adeguata rappresentanza tutte le
>>         differenti realtà territoriali del nostro Paese, perché la
>>         riforma penalizza i territori più fragili che non potranno
>>         più portare in Parlamento le loro istanze e bisogni, ma anche
>>         la ricchezza di idee e visioni che le periferie del nostro
>>         Paese spesso sono capaci di esprimere. Ciò si inserirebbe in
>>         un quadro istituzionale che già registra un progressivo e
>>         preoccupante svilimento del ruolo del Parlamento rispetto al
>>         Governo, attuato attraverso l’irrigidimento della disciplina
>>         di partito, fino alla sostanziale imposizione del vincolo di
>>         mandato, il costante ricorso alla decretazione d’urgenza,
>>         alla legge delega ed al voto di fiducia, il sistematico
>>         accantonamento delle proposte di legge di iniziativa
>>         parlamentare per dare corso più rapido a quelle governative.
>>
>>         Il risultato sarà un Parlamento meno rappresentativo, meno
>>         efficiente, meno pluralista, perché privo dei contributi  di
>>         tanti territori e delle minoranze, e omologato alla direttive
>>         del Governo. Un /vulnus/ per la democrazia rappresentativa
>>         voluta dalla Costituzione che rischia di aggravare la crisi
>>         di credibilità nella quale da tempo versano le istituzioni
>>         del nostro Parlamento, sempre più distanti  dai cittadini.
>>
>>         Il Coordinamento nazionale di AreaDG
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