[Area] [Mailinglist-anm] Re: AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari

Stefano Celli stefano.celli a giustizia.it
Mer 2 Set 2020 20:14:35 CEST


Beh, questo è un ragionamento in cui c'è sicuramente del vero, quanto 
meno nell'analisi dei fatti.

Sicuramente c'è del vero sul fatto che spesso i parlamentari votano al 
buio: questo però può dipendere da molte variabili; è una questione 
tecnica e mi fido dei colleghi di partito o di gruppo che se ne 
intendono; oppure sono un ignavo; oppure sono tendenzialmente filo-capo 
e seguo le direttive; oppure non ho avuto il tempo materiale di 
verificare se la legge è fatta bene o male; oppure sono convinto che 
sarebbe meglio cambiare qualcosa, ma il risultato finale è la miglior 
sintesi possibile (parola spesso dimenticata da parte di chi valuta 
l'agire politico) e quindi la accetto.

Ciò posto, e valutando comunque il risultato, non credo che l'argomento 
(che nei suoi presupposti di fatto è fondato) implichi che la posizione 
del NO sia sbagliata. E neanche quella del SI. Che i parlamentari siano 
100 o 1000, possono sempre comportarsi nel modo di cui sopra, cioè 
votare al buio.

C'è poi la circostanza che non tutta l'attività parlamentare è così 
"tecnica".

E c'è quella che avere un proprio rappresentante in parlamento, non un 
rappresentante di condominio, ma un rappresentante diciamo "di provincia".

Lascio perdere però il merito, anche perché gli argomenti sono già stati 
spesi e sono reperibili comunque in tante fonti, aperte o chiuse. E mi 
fermo sul metodo, criticato da Bernadette Nicotra e irriso da Alessandro 
Cannavale.

Lo faccio non perché sia cambiato qualcosa, ma perché ogni tanto è bene 
ricordare e distinguere, visto che poi di mestiere noi siamo chiamati 
appunto a distinguere, discernere, /krinein
/

E quindi ricordo, non solo a me stesso, stavolta, che avere idee 
politiche, e manifestarle, non si può confondere con lo schieramento 
partitico. Si tratta di una semplificazione (cioè il contrario della 
distinzione) che è molto in voga, ma anche se fosse affermata dal 100% 
della popolazione mondiale (meno 1, al momento, perché io non lo dirò 
mai, anzi due, c'è anche Valerio) non diventa vera. E del resto per 
fortuna è chiara a molti altri.

Nel caso di cui si parla, poi, la posizione su una riforma 
costituzionale, non riesce a collocare chi se ne occupa (magistrato o 
non magistrato) in uno schieramento, visto che, per motivi vari, tutti i 
partiti hanno posizioni variegate (dalla libertà di voto, alla 
discussione, alla vera e propria divisione interna, che magari si 
sanerà, ma certo non porrà nel nulla la posizione subvalente. Solo il 
Movimento 5S (che infatti non è un partito) sembra unito. Quindi neppure 
si può dire che la posizione di Area sia pro o contro il governo, pro o 
contro l'opposizione. Fermo restando quel che si è detto prima.

La cosa singolare è che non ho mai sentito (per fortuna) nessuno 
criticare ad esempio Andrea Reale (che legge questa lista e che saluto) 
per le sue posizioni "pro-sorteggio".

Posizioni che evidentemente hanno natura politica; così come quando 
Andrea, deluso dalle posizioni del ministro espresse al congresso ANM di 
Genova, lo ha criticato.

Nessuno, a mia memoria, ha benevolmente o aspramente censurato queste 
posizioni. _Ed è giusto così_, anche se io non condivido il pensiero di 
Andrea; anzi è uno di quelli che leggo di più, perché se leggere quelli 
che la pensano come te è utile, leggere i contrari è utilissimo.

E ancora, perché mai dovremmo parlare della separazione delle carriere 
che, per ora e spero per sempre, tutti i magistrati ritengono sbagliata? 
Non sono questioni politiche?

E se intervengo a un convegno per dire che una certa riforma in 
discussione sarebbe utile cosa significa, che entro nell'agone politico? 
inteso come lotta fra i diversi partiti?

Beh mi pare che allora sarebbe meglio, quando la mattina si esce di 
casa, bere un bicchiere d'acqua senza deglutirlo e tenerselo fino a sera.

Insomma a me pare che la terzietà (vocabolo bruttissimo, ma ormai è 
divenuto molto /à la page/: non bastava "indipendenza" o se preferite 
"imparzialità" cioè non essere di parte, di nessuna parte?) evocata da 
Bernadette non c'entri proprio nulla. Non è che saremo chiamati a 
giudicare, finché facciamo i magistrati,  della legittimità di una 
riforma (costituzionale, poi!). Non è che dicendo meglio il NO, meglio 
il SI, manifestiamo il parere sull'oggetto di una causa, né presente, né 
futuro.

Non siamo cittadini dimezzati, e fermo restando che uno può preferire il 
riserbo, questo non può certo limitare il diritto (guarda un po' anche 
questo costituzionale) di manifestare il pensiero. Per parte mia 
continuo a pensare che il rischio sia quello di configurare ogni 
intervento come "possibile intromissione nella lotta politica". Attenti 
però, perché alla fine, se anche noi la pensiamo così, non potremo 
proprio dire più niente. Che sarà anche una prospettiva rilassante, non 
lo nego, ma la riserverei (per me) agli ultimi mesi di vita :-)

Cari saluti

Stefano Celli

PS: mi accorgo ora che non ho interloquito con Alessandro Cannevale, che 
pure una risposta meritava. Meglio così, facciamo che aderisco 
all'ipotesi di Valerio, spero che Alessandro non si offenda






Il 02/09/2020 15:23, thorgiov ha scritto:
>
> Quella di Area a me sembra, nel merito, una battaglia di retrovia. Ciò 
> in quanto parte da una visione del Parlamento che andava bene due 
> secoli fa. Mi spiego meglio. Correttamente si evidenzia che l'intento 
> dei promotori del referendum di assicurare un risparmio di spesa con 
> il taglio dei parlamentari è pure demagogia. Si tenta di far credere 
> ai cittadini che la democrazia rappresentativa costituisce solo un 
> costo, un costo che non vale la spesa di sostenere perchè si tratta di 
> far campare una massa di nullafacenti e di persone inutili. In effetti 
> si tratta, a questo proposito, di qualunquismo puro, di banalizzazione 
> all'estremo della realtà istituzionale. A loro volta però coloro che 
> hanno assunto una posizione a favore del NO, ed Area in particolare, 
> non considerano affatto la medesima realtà istituzionale. Non esiste 
> più oggi , nel nostro sistema, la legge statale come unica fonte del 
> diritto. Nell'ordinamento interno esistono anche le leggi regionali. 
> Inoltre esiste la legislazione dell'Unione europea che interviene in 
> settori sempre più ampi. Ma soprattutto oggi è la politica economica 
> di uno Stato dell'Unione che viene decisa a livello comunitario. In 
> altri termini, la legge di bilancio, che è quella che destina in 
> concreto le risorse e quindi decide che cosa in concreto si deve fare, 
> deve tenere conto di limiti esterni, che non vengono stabiliti dal 
> Parlamento nazionale. Aggiungo che anche le leggi statali in realtà 
> vengono votate dalla maggior parte dei parlamentari al buio, nel senso 
> che questi seguono le indicazioni dei loro capogruppo senza sapere 
> neppure di che cosa si tratta. Ciò in quanto spesso le leggi statali 
> hanno un carattere specialistico incomprensibile per una persona di 
> media cultura, e quindi anche per chi le vota. Il vero intento 
> legislativo lo conosce solo la burocrazia che lavora nei ministeri ed 
> ha provveduto alla stesura materiale del testo che viene portato in 
> Parlamento. Che senso ha, oggi, il numero di parlamentari stabilito 
> dalla Costituzione del 1948? Ecco, di questa realtà istituzionale Area 
> non tiene alcun conto, ed anzi, nel momento in cui paventa il rischio 
> di limitare la rappresentatività, sembra prestare il fianco alla 
> vecchia logica del campanile, che tanti danni ha fatto in Italia, 
> laddove il singolo parlamentare si sente in diritto di esercitare un 
> potere ricattatorio su ogni legge se non si cura prima l'interesse di 
> bottega della piccola circoscrizione che lo ha eletto. Mi viene in 
> mente, in questo momento, ciò che avvenne nel 2013 quando finalmente 
> il Governo Monti, che non a caso era un esecutivo di tipo tecnico, 
> finalmente riuscì a portare a compimento la riforma delle 
> circoscrizioni giudiziarie, che si attendeva in Italia da oltre un 
> secolo e che è stata l'unica riforma veramente efficace in materia di 
> giustizia degli ultimi cinquant'anni. Pure allora i parlamentari dei 
> singoli territori tentarono di bloccare l'abolizione dei piccoli 
> uffici giudiziari, ma non ci riuscirono, se non in piccola parte, 
> perchè in quel momento c'era un interesse superiore che si imponeva su 
> tutti gli altri : evitare il fallimento dello Stato. In definitiva, la 
> posizione di Area sembra esprimere la nostalgia di quello stesso 
> piccolo mondo antico.
>
> FELICE  PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli )
>
> Il 02/09/2020 00:13, Valerio Savio ha scritto:
>> Dimenticavo: si deve votare No, al di la' dei condivisibili argomenti 
>> collazionati e compendiati nel documento di AreaDg, anche solo per 
>> l'assorbente ragione che va contrastata la tanto facile quanto 
>> pericolosa demagogia anti parlamentare ed antistituzionale di chi , 
>> nei partiti piu' diversi, ha sostenuto la riforma. Per noi 
>> magistrati, oltretutto, "aprire" a tale qualunquistica demagogia  e' 
>> un segare il ramo su cui anche noi si e' seduti.
>> Valerio Savio
>>
>> Il Mar 1 Set 2020, 23:55 Valerio Savio <valerio.savio1960 a gmail.com 
>> <mailto:valerio.savio1960 a gmail.com>> ha scritto:
>>
>>     E' nella pluridecennale migliore storia del nostro
>>     associazionismo (per capirci: di quello che non si occupa di
>>     nomine ma di elaborare e proporre in materia istituzionale)
>>     intervenire nel discorso pubblico quando si discute di questioni
>>     che hanno a che fare non con l'"indirizzo-politico di
>>     maggioranza" ma con l'"indirizzo politico-costituzionale".
>>     Intervenire, quando si parla di Costituzione, e' (ancora) diritto
>>     di ogni cittadino, e (ancora) anche dei magistrati. E' il diritto
>>     negato dagli Erdogan, dagli Orban, e' il diritto negato in
>>     Polonia. Poi certo i magistrati devono intervenire con misura, in
>>     modo problematico, non fazioso,  utilizzando preferibilmente
>>     argomenti tecnico-giuridici piuttosto che inerenti direttamente
>>     alla contingente dialettica politico-parlamentare . Direi, a
>>     leggerlo, che e' cio' che fa il documento di Area-Dg, rispetto a
>>     questione che vede il Si ed il No tagliare trasversalmente
>>     praticamente tutti i partiti ( con Area che sceglie oltretutto
>>     con il NO posizione per la quale non puo' certo essere accusata
>>     di collateralismo filogovernativo, visto che sull riforma e' nato
>>     il patto di governo Pd-5Stelle). Casomai , puo' osservarsi che
>>     Area non intervenne nel 2016 sulla molto piu' rilevante e
>>     devastante riforma costituzionale di Renzi e sceglie invece di
>>     intervenire oggi su riforma assai meno rilevante di quella di
>>     allora, assai piu' "neutra" negli effetti immediati, e che non
>>     per nulla divide anche i costituzionalisti (fatto che , per
>>     quello che vale, personalmente giudico un grande passo in avanti
>>     , per AreaDg, ed il riconoscimento di quello che fu un errore
>>     politico).
>>     Infine: che in Area-Dg,  come ahime' in tutta la Magistratura ,
>>     ci sia chi "pensa sempre a cosa fare da grande" e' un fatto
>>     certo. Scrivere pero' che la posizione per il No del documento
>>     sia dovuta al desiderio (evidentemente , si ritiene: dei
>>     dirigenti di Area) di voler salvaguardare centinaia di agognati
>>     posti da parlamentare mi sembra francamente cosa invero becera,
>>     al minimo: non degna dell'abituale intelligenza ed arguzia di chi
>>     l'ha scritta. Ma forse, anzi, senza forse , era solo una battuta.
>>     Valerio Savio
>>
>>     Il Mar 1 Set 2020, 21:53 Alessandro Giuseppe Cannevale
>>     <alessandro.Cannevale a giustizia.it
>>     <mailto:alessandro.Cannevale a giustizia.it>> ha scritto:
>>
>>         Sai, c’è chi pensa sempre a cosa fare da grande. E qualche
>>         centinaio dì opportunità in più è un peccato lasciarle sfumare
>>
>>         Inviato da iPhone
>>
>>>         Il giorno 1 set 2020, alle ore 21:34, Bernadette Nicotra
>>>         <bernadette.nicotra a giustizia.it
>>>         <mailto:bernadette.nicotra a giustizia.it>> ha scritto:
>>>
>>>         
>>>
>>>
>>>         ------------------------------------------------------------------------
>>>         *Cari colleghi di AreaDG,*
>>>         *ma i magistrati non dovrebbero  rimanere estranei alla
>>>         contesa partitica-politica che si sviluppa nei periodi di
>>>         campagna elettorale?  ma  " schierarsi" - pubblicamente
>>>         perchè  il Vostro comunicato  viene  diffuso più o
>>>         meno  pubblicamente  tanto che, mentre scrivo, ne leggo il
>>>         contenuto come riportato dall'HuffPost /on line/ - in un
>>>         referendum anche se di natura costituzionale, non significa
>>>         tradire la terzietà e confermare così alla politica di
>>>         essere "politicizzati" ?  ma il codice etico dell'anm non ci
>>>         ricordava forse di evitare qualsiasi coinvolgimento nelle
>>>         vicende della politica? *
>>>         *Buon inizio di settembre a tutti !*
>>>         *Bernadette Nicotra *
>>>
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *
>>>         *Da:* Coordinamento AreaDG <coordinamentoarea a gmail.com
>>>         <mailto:coordinamentoarea a gmail.com>>
>>>         *Inviato:* martedì 1 settembre 2020 17:44
>>>         *A:* area; <nuovarea a nuovarea.it
>>>         <mailto:nuovarea a nuovarea.it>>;
>>>         <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com
>>>         <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>>
>>>         *Oggetto:* [Mailinglist-anm] AreaDG sulla riduzione del
>>>         numero dei parlamentari
>>>
>>>         <AreaDG.jpg>
>>>
>>>         */AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari/*
>>>
>>>         A breve i cittadini italiani saranno chiamati  a
>>>         pronunciarsi  con  referendum confermativo sulla legge di
>>>         revisione costituzionale dal titolo :” Modifiche agli artt.
>>>         56,57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del
>>>         numero dei parlamentari “. La legge n. 249/2019 prevede un
>>>         drastico taglio, pari a 36,5%, dei componenti di Camera e
>>>         Senato, che passano rispettivamente da 630 a 400,  da 315 a
>>>         200, fissa a cinque il numero dei senatori a vita, riduce da
>>>         6 a 4 il numero dei senatori eleggibili nella circoscrizione
>>>         Estero, abbassa a 3 il numero di  minimo di senatori
>>>         assegnato ad ogni regione, con l’eccezione del Molise e
>>>         Valle d’Aosta per le quali il numero minimo di senatori è
>>>         fissato rispettivamente a 2 ed 1,  mentre le province
>>>         autonome di Trento e Bolzano sono equiparate alle regioni e
>>>         per esse il numero minimo è fissato a 3 per ciascuna
>>>         provincia. Si tratta di un referendum confermativo per il
>>>         quale non è previsto un quorum: a prescindere dalla
>>>         partecipazione al voto, se dovessero prevalere i “SI” , con
>>>         le prossime elezioni, le rappresentanze parlamentari saranno
>>>         ridotte di oltre un terzo e ciò  in assenza della riforma
>>>         della legge elettorale.
>>>
>>>         Secondo i sostenitori della legge, questa dovrebbe portare
>>>         tre risultati : allineare il numero dei nostri rappresentati
>>>         in Parlamento alle medie degli altri Parlamenti,  in
>>>         particolare di quelli europei, sull’assunto che quello
>>>         italiano sia eccessivo; ridurre i costi della politica e
>>>         assicurare maggiore efficienza al nostro Parlamento.
>>>
>>>         Ma molti autorevoli costituzionalisti hanno assunto
>>>         posizioni fortemente critiche, osservando che si  tratta di
>>>         una riforma che non realizza gli obiettivi prefissati e che
>>>         rischia, invece, di produrre effetti distorsivi  sulla
>>>         qualità della nostra democrazia. La riforma, comportando un
>>>         taglio lineare di oltre un terzo dei parlamentari, non
>>>         assicura un recupero di efficienza del Parlamento,  specie
>>>         in assenza di riforma dei Regolamenti parlamentari e delle
>>>         procedure di approvazione delle leggi;  determinerà, invece,
>>>         un sensibile rallentamento, se non la paralisi, del lavoro
>>>         parlamentare e delle Commissioni, aggravandone l’inefficienza.
>>>
>>>         Quanto ai costi, affrontando il tema senza inseguire le
>>>         spinte populiste dell’antipolitica, si deve riconoscere che
>>>         la democrazia ha esborsi che occorre sostenere per
>>>         assicurare il funzionamento delle istituzioni repubblicane,
>>>         dalle quali dipende la garanzia delle libertà fondamentali,
>>>         il cui valore non è comparabile con il declamato risparmio.
>>>         Sul quale, peraltro, nessuno è stato in grado, finora, di
>>>         fornire dati affidabili: i sostenitori della legge parlano
>>>         di un risparmio di 500 milioni a legislatura, i detrattori
>>>         la stimano in cinquantamilioni o poco più. Nessuno è in
>>>         grado di fornire dati certi e verificabili. Quale che  sia
>>>         l’entità del risparmio, esso non inciderà realmente sui
>>>         costi del Parlamento, e quindi sulle uscite dello Stato. Il
>>>         taglio ridurrà solo le indennità di mandato ma non le spese,
>>>         certo più cospicue, di funzionamento delle camere;
>>>         soprattutto non inciderà sui costi realmente inutili della
>>>         politica, sugli enti superflui, sulle spese fuori controllo,
>>>         sugli sprechi e sui privilegi, sulle pratiche degenerative
>>>         ed illegali.
>>>
>>>         Quanto all’allineamento del numero dei nostri parlamentari
>>>         alle medie di quelli europei, le comparazioni hanno
>>>         dimostrato che l’argomento è suggestivo e demagogico; certo
>>>         è che, invece, se la riforma  andrà a regime l’Italia sarà
>>>         tra i  paesi europei con il minor numero di rappresentanti
>>>         eletti in Parlamento.
>>>
>>>         Occorre allora, molto seriamente, domandarsi se un risparmio
>>>         di spesa  incerto, e scarsamente incidente sui  costi della
>>>         politica, costituisca un vantaggio tanto significativo da
>>>         giustificare gli effetti distorsivi che la riforma rischia
>>>         di determinare sulla democrazia, sulla rappresentanza
>>>         politica e sul pluralismo. Effetti che rischiano di
>>>         aggravarsi in assenza della riforma della legge elettorale,
>>>         aumentando la distanza tra la politica e i cittadini
>>>         elettori; perché in presenza  della legge elettorale
>>>         attuale, nelle quale la composizione delle liste è decisa 
>>>         delle segreterie dei partiti, la riduzione del numero degli
>>>         eleggibili accresce il ruolo di queste ultime, che finiranno
>>>         con l’occupare ogni spazio di rappresentanza, e determina
>>>         una marcata marginalizzazione delle minoranze, se non la
>>>         loro espulsione dal Parlamento.
>>>
>>>         Né potranno trovare adeguata rappresentanza tutte le
>>>         differenti realtà territoriali del nostro Paese, perché la
>>>         riforma penalizza i territori più fragili che non potranno
>>>         più portare in Parlamento le loro istanze e bisogni, ma
>>>         anche la ricchezza di idee e visioni che le periferie del
>>>         nostro Paese spesso sono capaci di esprimere. Ciò si
>>>         inserirebbe in un quadro istituzionale che già registra un
>>>         progressivo e preoccupante svilimento del ruolo del
>>>         Parlamento rispetto al Governo, attuato attraverso
>>>         l’irrigidimento della disciplina di partito, fino alla
>>>         sostanziale imposizione del vincolo di mandato, il costante
>>>         ricorso alla decretazione d’urgenza, alla legge delega ed al
>>>         voto di fiducia, il sistematico accantonamento delle
>>>         proposte di legge di iniziativa parlamentare per dare corso
>>>         più rapido a quelle governative.
>>>
>>>         Il risultato sarà un Parlamento meno rappresentativo, meno
>>>         efficiente, meno pluralista, perché privo dei contributi  di
>>>         tanti territori e delle minoranze, e omologato alla
>>>         direttive del Governo. Un /vulnus/ per la democrazia
>>>         rappresentativa voluta dalla Costituzione che rischia di
>>>         aggravare la crisi di credibilità nella quale da tempo
>>>         versano le istituzioni del nostro Parlamento, sempre più
>>>         distanti  dai cittadini.
>>>
>>>         Il Coordinamento nazionale di AreaDG
>>>         _______________________________________________
>>>         Mailinglist-anm mailing list --
>>>         mailinglist-anm a associazionemagistrati.com
>>>         <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>
>>>         To unsubscribe send an email to
>>>         mailinglist-anm-leave a associazionemagistrati.com
>>>         <mailto:mailinglist-anm-leave a associazionemagistrati.com>
>>         _______________________________________________
>>         Mailinglist-anm mailing list --
>>         mailinglist-anm a associazionemagistrati.com
>>         <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>
>>         To unsubscribe send an email to
>>         mailinglist-anm-leave a associazionemagistrati.com
>>         <mailto:mailinglist-anm-leave a associazionemagistrati.com>
>>
>>
>> _______________________________________________
>> Area mailing list
>> Area a areaperta.it
>> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>
> _______________________________________________
> Area mailing list
> Area a areaperta.it
> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/pipermail/area_areaperta.it/attachments/20200902/194483a7/attachment-0001.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area