[Area] T. Groppi, Kamala Harris, Ruth Bader Ginsburg e le altre. Quel che le donne (al potere) ci possono dire

Giustizia Insieme redazione a giustiziainsieme.it
Mar 17 Nov 2020 07:58:31 CET


Kamala Harris, Ruth Bader Ginsburg e le altre. Quel che le donne (al
potere) ci possono dire
di Tania Groppi

Nel giro di qualche settimana, tra la fine di settembre e gli inizi di
novembre, nel corso di un 2020 flagellato da una inusitata e inattesa
pandemia globale, due donne statunitensi hanno attratto l'attenzione di
tutto il mondo, andando oltre la cerchia degli addetti ai lavori e
contribuendo ad alimentare il dibattito, rinvigorito dall'emergenza
COVID, sul ruolo che le donne possono e debbono avere nel nuovo
millennio.
Il 18 settembre, Ruth Bader Ginsburg, figlia di genitori ebrei immigrati
da Odessa, giudice progressista della Corte suprema, seconda donna nella
storia ad esservi nominata, divenuta un'icona della sinistra liberal
statunitense, è mancata dopo una lunga malattia proprio negli ultimi
scampoli della Presidenza Trump, giusto in tempo per lasciare al
Presidente le settimane necessarie per sostituirla con una figura di
donna profondamente diversa, per appartenenza religiosa e cultura
giuridica.
Il 3 novembre, Kamala Harris, figlia di genitori immigrati dall'India e
dalla Giamaica, già procuratrice generale e quindi senatrice della
California, è stata eletta vicepresidente degli Stati Uniti d'America,
in ticket col Presidente Joe Biden, cumulando due record: la prima donna
vicepresidente degli Stati Uniti (come è noto, mai una donna ha
ricoperto la carica di Presidente e l'unica candidata è stata Hillary
Clinton nel 2016) e la prima afro-asiamericana a ricoprire
quell'incarico.
Nonostante il loro eccezionalismo, che su tanti temi contribuisce a
farli avvertire molto distanti da noi europei (pensiamo a questioni come
la pena di morte, la chiusura al diritto internazionale, il diritto di
possedere armi da fuoco, la mancanza di un sistema sanitario pubblico,
l'ostilità ai principi basilari dello Stato sociale), gli Stati Uniti
continuano ad attrarre gli sguardi dell'Occidente, come accade fin dai
tempi di Tocqueville.
...Se nei suoi decenni alla Corte suprema Ruth Bader Ginsburg ha fatto
sentire tante e tante volte la sua voce in favore degli esclusi, Kamala
Harris ha mostrato il suo piglio fin dalle parole di apertura del primo
discorso dopo la vittoria elettorale, pronunciato non a caso vestita nel
colore bianco delle suffragette: "La democrazia non è uno stato, ma un
atto. La democrazia americana non è scontata, la sua forza dipende dalla
nostra volontà di combattere per essa". La aspetta un mandato
complicato, in una nazione polarizzata e spaesata: entrata a pieni passi
nel mondo maschile del potere, a Kamala Harris spetta altresì il compito
gravoso di costruire un ulteriore pezzettino del lungo cammino della
storia delle donne. 

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