[Area] R: Corte Cost e ergastolo ostativo

ed.brutiliberati a gmail.com ed.brutiliberati a gmail.com
Gio 13 Maggio 2021 17:06:25 CEST


Caro collega Centini,

ti ringrazio per l’attenzione che hai prestato al mio articolo, che,
ovviamente, ha i limiti di approfondimento consentiti dai rigorosi spazi di
un quotidiano.

Ma consentimi una replica. Nella mia carriera non ho svolto personalmente
indagini in materia di criminalità organizzata, ma della materia
penitenziaria e anche della criminalità organizzata ho avuto forse almeno
una “minima esperienza”.

Quando concludendo il mio articolo scrivevo testualmente “ Non si tratta di
“allentare la guardia” di fronte alle organizzazioni mafiose ma di ricordare
che in carcere non ci sono “organizzazioni”, ma persone” intendevo,
ovviamente che in espiazione di pena detentiva vi sono appunto “persone” .
Sottoposti ad  indagini, processi ed esecuzione di pena sono appunto
“persone”, singoli individui pur se condannati anche per reati associativi o
comunque con l’aggravante associativa. Che le indagini abbiano investito il
contesto “organizzazione “ e che anche in carcere operino, cerchino di
operare, organizzazioni criminali mi è ben noto anche per una risalente
esperienza come magistrato di sorveglianza per un quindennio dopo l’entrata
in vigore della riforma penitenziaria del 1975. Magistrato di sorveglianza a
Milano mi è capitato di interloquire a San Vittore, prima della istituzione
delle carceri speciali,  con Luciano Liggio e con diversi imputati del
terrorismo di sinistra. Qualcuno chiedeva di parlare con il magistrato di
sorveglianza per contestare la condizione carceraria e con accenti talora
non propriamente rassicuranti; ricordo il colloquio molto teso con un
imputato di una organizzazione terroristica di sinistra il quale poi,
scarcerato per decorrenza termini, fu ucciso in un conflitto a fuoco con la
polizia. Ricordo l’incontro, con tratti surreali, tra una delegazione di
detenuti ricoverati in infermeria guidata da Luciano Liggio e da uno delle
BR. Ricordo anche i colloqui con una persona delle BR, che contestava la
condizione carceraria, ma al fondo mi dava l’impressione di “benedire” la
circostanza che l’arresto e la detenzione avessero forzatamente chiuso
quella fase della sia vita. Nulla più che una mia soggettiva impressione nel
contatto con una persona non pentita della sua appartenenza alla
“organizzazione”.

Naturalmente una mia scheda piuttosto dettagliata fu ritrovata in una base
delle BR. 

In quel periodo  mi misurai con  i problemi della prima attuazione della
riforma penitenziaria in una situazione così complessa e drammatica nel
confronto con magistrati straordinari ( cito solo i primi che mi vengono in
mente) come il mio presidente Bruno Siclari, i presidenti Canepa a Genova,
Zappa a Brescia, Margara a Firenze, e i più giovani come Giovanni Tamburino,
con il quale ultimo condivisi poi dal 1981 l’esperienza di componente del
Csm e il contributo alla elaborazione di quella che fu la “riforma Gozzini”.
Non eravamo ingenui “buonisti” e, oso ricordarlo in questo momento
difficile, diversi di noi erano impegnati nelle “correnti” della
magistratura, tutte da MD a MI a Unicost.

Mi è capitato poi quale sostituto PG a Milano di occuparmi di esecuzione
penale e di rappresentare il PG dinanzi al Tribunale di sorveglianza per
diversi anni. Alla Procura di Milano mi sono occupato prevalentemente di
fallimentare, societario e P.A, ma dal 2010, quale Procuratore della
Repubblica ho seguito passo passo  gli sviluppi conclusivi dell’indagine
“Crimine/Infinito”, nata dalla collaborazione tra Milano e la Procura di
Reggio Calabria (Pignatone e Prestipino) e coordinata magistralmente a
Milano da Ilda Boccassini, con i sostituti Dolci e Storari. Una indagine che
mi ha consentito di cogliere l’evoluzione del modo di operare delle
organizzazioni mafiose e segnatamente della n’drangheta.

Il compito della magistratura di sorveglianza è straordinariamente difficile
perché non si tratta di ricostruire ciò che è stato, ma di operare una
prognosi su ciò che potrà essere. Il problema che tu poni, di accesso alle
risultanze di indagini in corso, coperte da segreto, è un problema serio, ma
si pone per molte situazioni  che riguardano detenuti in espiazione di pena
per fatti anche gravissimi, anche se non ergastolani ostativi. Ma tutti i
magistrati, Pm, giudicanti e “sorveglianti”, non meno di quelli che operano
nel civile, nel minorile etc si confrontano quotidianamente con situazioni
difficili e spesso con scelte drammatiche. Professionalità, deontologia e
umiltà di fronte al rischio dell’errore sono ciò che consente di fare questo
“mestiere” difficile e affascinante.

Ti ringrazio ancora per il tuo messaggio che ha il pregio di mostrare come
si possa proficuamente interloquire pur partendo da valutazioni, in tutto o
in parte, diverse.

Edmondo Bruti Liberati

 

 

 

Da: Matteo Centini <matteo.centini a giustizia.it> 
Inviato: giovedì 13 maggio 2021 11:41
A: ed.brutiliberati a gmail.com; 'area' <area a areaperta.it>
Oggetto: R: [Area] Corte Cost e ergastolo ostativo

 

Mi permetto di chiosare l’articolo del dr. Bruti Liberati osservando che in
carcere – per chi ha la minima esperienza di indagini di c.o. – ci sono
eccome “organizzazioni” criminali, che proprio all’interno delle carceri si
organizzano e strutturano esattamente come all’esterno.

Non discuto il merito della sentenza in questo spazio, ma occorre che chi
discute di questi temi ne abbia avuta una minima esperienza.

Penso ad esempio al collegamento che si intende assicurare alla magistratura
di sorveglianza “con tutte le autorità competenti in materia”, come se a
fronte di una istanza di un detenuto per qualsiasi beneficio carcerario la
Procura competente potesse comunicare alla magistratura di sorveglianza gli
esiti delle indagini in corso per provare l’attualità del collegamento
dell’istante con la sua organizzazione di appartenenza (che ne so, del tipo:
il detenuto conserva ancora il suo ruolo di vertice della cosca come
dimostra l’intercettazione ambientale del suo colloquio registrata in
data…), con buona pace dell’efficacia delle indagini stesse e, in ultimo,
del contrasto alla criminalità organizzata.

Saluti

Matteo Centini

 

Da: Area <area-bounces a areaperta.it <mailto:area-bounces a areaperta.it> > Per
conto di ed.brutiliberati a gmail.com <mailto:ed.brutiliberati a gmail.com> 
Inviato: giovedì 13 maggio 2021 09:47
A: 'area' <area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it> >
Oggetto: [Area] Corte Cost e ergastolo ostativo

 

 

Come capita il deposito delle motivazioni della Ordinanza 97/2021 della
Corte Costituzionale ha avuto ben poco risalto sulla stampa, a differenza
del precedente comunicato stampa. Eppure la motivazione offre spunti
interessanti di riflessione. Mi permetto di diffondere un mio commento
pubblicato su Il Dubbio di oggi 13 aprile 2021

Edmondo Bruti Liberati

 


 
<https://eur03.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.avast
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Mail priva di virus.
<https://eur03.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.avast
.com%2Fsig-email%3Futm_medium%3Demail%26utm_source%3Dlink%26utm_campaign%3Ds
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1WblE3i6PGkW9CrrMXaUsUxR4Zgk%3D&reserved=0> www.avast.com 

 



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