[Area] Magistratura Democratica e la riforma del sistema elettorale per il Consiglio Superiore della Magistratura
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Ven 22 Ott 2021 17:13:00 CEST
Trasmettiamo l'ultima parte del documento dell'Esecutivo del 20 ottobre
2021 (Clicca qui [1] per l'intero intervento)
… segue …
4. La necessità di assicurare una equilibrata rappresentanza di genere
Sul punto, non possiamo certo ignorare che il dibattito sulla
rappresentanza di genere nella composizione del Consiglio - giustamente
percepito dall'opinione accademica più attenta al tema come "_volto
_attuale della questione di genere nella magistratura" - era giunto, con
la delibera consiliare del 2 aprile 2014, a proposte più radicali, quali
la doppia preferenza di genere nella elezione della componente togata e
la riserva di una quota minima di genere di 1/3 sia per la componente
togata che per quella laica.
La proposta Luciani si muove invece su un terreno di misure più blande,
che però riteniamo ugualmente importanti anche in considerazione della
dimensione costituzionale delle "azioni positive" in materia elettorale:
pensiamo, in particolare, all'esplicito riferimento al principio delle
pari opportunità di genere anche per l'elezione della componente non
togata e all'inedita possibilità, per il singolo magistrato, di votare
nello stesso collegio contestualmente due candidature, qualora siano di
genere diverso.
Resta in ogni caso il nostro impegno a promuovere dall'interno e "dal
basso", a prescindere dall'intensità delle misure promozionali della
parità di genere che saranno introdotte (e che ovviamente auspichiamo
della maggiore efficacia possibile), la massima rappresentanza
femminile nella dimensione associativa e dell'autogoverno,
nell'aspirazione a un'uguaglianza costituzionale sempre più _gender
sensitive_ e senza dimenticare che proprio il tema della composizione
del CSM assume un'indiscussa centralità nella riflessione, più ampia,
del ruolo della magistratura nella elaborazione di una lettura del
diritto che tenga conto della "non neutralità di genere" e nel
riconoscimento, e contrasto, dei _gender_ _bias _in tutti i settori,
sostanziali e processuali, dell'ordinamento giuridico, a partire
dall'ordinamento giudiziario stesso.
5. L'auspicio di un dibattito aperto sulla riforma in cantiere
In conclusione: della proposta della Commissione Luciani riteniamo molto
positiva la possibilità per l'elettore di comporre sulla scheda il suo
_Consiglio ideale_ - se non integralmente almeno in una sua rilevante
porzione - in quanto gli consentirà di valutare ed apprezzare la
personalità di candidati provenienti da sensibilità e culture
professionali diverse, rendendo gli eletti meno "leggibili" come
rappresentanti di un singolo gruppo e assai più vicini all'idea
costituzionale del consigliere che esercita il suo ruolo senza vincolo
di mandato e in rappresentanza di tutti i magistrati e non solo dei suoi
elettori.
Tuttavia, siamo preoccupati dall'assenza di un dibattito
autentico e partecipato su questi temi. La recente memoria del
travolgimento del progetto di riforma del processo penale, proposto
dalla Commissione Lattanzi e sacrificato sull'altare di un compromesso
al ribasso, tra le antagoniste forze politiche che compongono la
maggioranza di Governo, ci rende perplessi. Siamo tuttavia fiduciosi che
la Guardasigilli saprà vigilare sulla tenuta dello spirito di fondo
della proposta della Commissione Luciani, nella prossima riforma in
gestazione.
Peraltro, la recente approvazione di un disegno di legge (di conversione
del decreto legge n. 118/2021), volto ad organizzare le modalità di
svolgimento del concorso per l'accesso in magistratura (con una
sostanziale riduzione del vaglio critico in ordine alle qualità degli
aspiranti), senza nessun dialogo non solo con l'ANM, ma neppure quello
istituzionale con il CSM, accentua la percezione di una scarsa
attenzione del Legislatore verso le ragioni e gli argomenti che la
magistratura è in grado di portare al dibattito; in tal modo si rischia
di far mancare al confronto parlamentare l'apporto di esperienza e
conoscenza che la magistratura potrebbe offrire non solo in ordine agli
effetti giuridici delle norme che la governano, ma soprattutto alle
dinamiche etiche e culturali che dalle innovazioni regolamentari possono
determinarsi.
Ci auguriamo, perciò, che nelle valutazioni del Governo prevalgano le
ragioni funzionali ad agevolare la rigenerazione della magistratura,
auspicata dal Capo dello Stato, piuttosto che valutazioni mosse da
contrapposti pregiudizi e preconcetti ideologici, rispetto ai quali
trovare l'ennesimo compromesso al ribasso.
20 ottobre 2021
L'esecutivo di Magistratura Democratica
(Clicca qui [1] per l'intero intervento)
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