[Area] Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva di Maria Giovanna Ruo

Cristina Maggia cristina.maggia a giustizia.it
Dom 21 Nov 2021 11:07:23 CET


Mi associo anche io alle parole del collega Vecchione che condivido appieno.

Il grande favore nei confronti della istituzione del Tribunale per le persone, i minorenni e la famiglia , che costituisce un argomento centrale della riforma del processo civile,  descritto dall'avvocato RUO, trova la sua sede  certamente in molte associazioni specializzate forensi , ma non in tutte. L'Unione Nazionale delle Camere Minorili ha espresso  le proprie serie perplessità con documenti inviati al Ministero e in più sedi.

Analoghe criticità con il suo parere contrario ha espresso il CSM  non appena venne licenziato l'emendamento alla legge delega che istituiva il nuovo organo giudiziario  e  perplessità hanno espresso ANM e l'Autorità Garante Nazionale per l' Infanzia e l'adolescenza. Pure molti capi di uffici ordinari  ormai si sono resi conto della prospettazione unilaterale e incompleta  di una  riforma "vista dalla parte degli adulti ", di  assai difficile realizzazione  pratica.

La legge delega semplifica  sovrapponendo le procedure contenziose separative e divorzili alle procedure minorili nelle quali  non sono le parti ma è lo Stato, principalmente attraverso il Pubblico Ministero specializzato, a chiedere la messa in protezione di un minore vittima di gravi maltrattamenti posti in essere dai suoi genitori, in prevalenza in accordo fra loro.

Di fronte alla drammaticità di tutte le situazioni oggetto dell'intervento del Tribunale per i Minorenni occorrono interventi urgenti e flessibili che il sistema delineato non potrà oggettivamente garantire, al di là delle intenzioni formali.

Si scatenerà invece una "guerra fra poveri " per la  redistribuzione degli organici fra tribunali ordinari e tribunale unico ( sempre che davvero unico possa essere , vista l'ambiguità sul punto di una  legge delega per altri versi puntualissima  )

Il mondo minorile non è fatto soltanto di associazioni di magistrati e avvocati, ma è connotato dalla necessità di una osmosi culturale  del comparto giuridico con il mondo della cura , del sociale, con il mondo dell'accoglienza dei più fragili. Mondo che si è

espresso in modo assai preoccupato come dimostra il documento della SINPIA- Società Italiana di Neuropsichiatria, della UNCM e  UNCA ( associazioni finalizzate all'accoglienza dei minorenni ) del Tavolo nazionale affido etc.

La riforma che i giudici minorili ( togati e onorari ) avrebbero voluto da sempre, proposta da AIMMF ( associazione italiana magistrati per i minorenni e per la famiglia ) da almeno 15 anni,  perseguiva l'allargamento della multidisciplinarietà, garantita nei TTMM dalla presenza dei Giudici Onorari ,alle procedure separative connotate da gravissima inadeguatezza genitoriale, al fine di offrire a tutti minori danneggiati la presenza nel collegio giudicante di esperti delle scienze umane.

Avremmo dunque voluto allargare il vantaggio dato dalle competenze specializzate a tutti i minori vittime delle condotte di genitori gravemente inadeguati : al contrario con la legge delega si è voluto allargare lo svantaggio, privando anche i più svantaggiati  di una componente preziosa, quella onoraria,  che rende il giudizio un momento di reale specializzazione.

Del resto come ha precisato il collega Vecchione anche la Ministra si è resa conto dell'errore nell'incontro del 20 ottobre scorso e ha promesso di intervenire a correggerlo.

Probabilmente domani verrà posta la fiducia e la legge delega passerà così come è stata scritta, ma sarà necessario presidiare gli impegni che tanti si sono assunti per ovviare alle carenze di una riforma che non ha molto di epocale , se non la assenza di un pensiero  allargato dedicato ai più deboli.


Cristina Maggia

presidente T.M. Brescia e presidente Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia





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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di guido.vecchione25 <guido.vecchione25 a tin.it>
Inviato: venerdì 19 novembre 2021 16:00
A: Giustizia Insieme; Mailinglist Anm; mov-giust a freelists.org; europa a magistraturademocratica.it; Area; Nuovarea
Oggetto: Re: [Area] Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva di Maria Giovanna Ruo

Mi permetto di dissentire nettamente dalle valutazioni  dell'Avvocato Ruo.
Per quanto riguarda l'aspetto organizzativo, la mancanza di chiarezza sull'autonomia del nuovo ufficio non mi pare un particolare di secondo piano, poiché può influire molto negativamente sull'efficacia del sistema.
Il rischio è quello di una creazione di un tribunale soltanto "virtuale" che -a piante organiche invariate - difficilmente potrà funzionare bene, soprattutto se sorgessero equivoci sulla reale natura delle sezioni circondariali:
si tratterebbe, infatti, di sezioni dell'autonomo tribunale della famiglia, come sembrerebbe intendere anche il Ministero, oppure - come pure altri sostengono, anche a causa dell'ambiguità del testo -  di sezioni dei diversi tribunali ordinari?
In questa seconda ipotesi, sorgerebbero inevitabili problemi di coordinamento tra i vari uffici e la riforma anziché unificare, rischierebbe di  frammentare ulteriormente  le competenze tra i vari uffici.
Sarebbe stato auspicabile maggiore coraggio nel sostenere l'autonomia di un tribunale multidisciplinare e  specializzato  (non speciale) e maggiore chiarezza del testo.
La rinuncia alla multidisciplinarietà e alla collegialità, con l' attribuzione della maggior parte delle competenze civili ad un organo monocratico costituisce un grave arretramento, come peraltro riconosciuto anche dal Ministro, in un recente incontro con i Presidenti dei Tribunali per i minorenni, tutti concordi nel criticare questo aspetto della riforma.
La scelta sembrerebbe dovuta più a esigenze di risparmio, che a valide  ragioni giuridiche.
Non mi pare che si possa poi sostenere che  sia le stessa cosa recuperare la collegialità,  nella fase eventuale e successiva del reclamo.
Affermare, infine, che si potrebbe porre rimedio alla riduzione dell'area di collegialità stimolando le Procure a chiedere l'apertura di un maggior numero di procedure di adottabilità mi sembra improprio: si verificano, infatti, numerosi casi nei quali il comportamento dei genitori è  grave e richiede un intervento a protezione dei figli minori e tuttavia sono palesemente assenti gli altri presupposti per ravvisare lo stato di abbandono, essendo presenti altri familiari idonei e disponibili a prendersi cura dei minori.
Guido Vecchione

-------- Messaggio originale --------
Da: Giustizia Insieme <redazione a giustiziainsieme.it>
Data: 19/11/21 08:54 (GMT+01:00)
A: Mailinglist Anm <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>, mov-giust a freelists.org, europa a magistraturademocratica.it, Area <area a areaperta.it>, Nuovarea <nuovarea a nuovarea.it>
Oggetto: [Area] Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva di Maria Giovanna Ruo

Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva
di Maria Giovanna Ruo

Riguarda anche l’area di tutela dei diritti della persona, dei minorenni e delle relazioni familiari il progetto governativo di riforma della giustizia civile, approvato dal Senato il 21 settembre 2021 e ora all’esame della Camera (DDL AC 3289). È un settore per il quale da molto tempo (oltre un ventennio) gli operatori chiedono e auspicano una riforma strutturale. Ne ha certamente avvertito l’esigenza l’avvocatura specializzata[2], impegnata quotidianamente nell’area della crisi delle relazioni familiari in tutti i ruoli e davanti a tutti i giudici, dato che gli avvocati espletano di volta in volta la funzione difensori di genitori e nonni, di persone di età minore anche come curatori speciali, di affidatari, tutori, amministratori di sostegno, davanti al tribunale per i minorenni, al tribunale ordinario e al giudice tutelare e incontrano le persone per ore e ore prima, durante e anche dopo i procedimenti, comprese quelle di età minore di cui sono curatori speciali e tutori. Gli avvocati - che danno voce alla domanda di giustizia delle persone e sono anello di congiunzione tra vita e diritto- sono testimoni e portatori del disagio e sconcerto di coloro che - loro malgrado - si trovano a doversi confrontare con l’attuale sistema di giurisdizione in questo settore che - per i suoi difetti strutturali - non assicura una risposta di giustizia celere e adeguata. Avendo la funzione costituzionale della difesa dei diritti non solo nel singolo procedimento, ma anche nella promozione del miglior sistema di giustizia, da anni auspicano una riforma sistematica e strutturale.

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