[Area] AreaDG e le ultime proposte di modifica alla legge elettorale CSM

Coordinamento AreaDG coordinamentoarea a gmail.com
Dom 12 Dic 2021 18:23:15 CET


[image: AreaDG.jpg]

*AreaDG e le ultime proposte di *

*modifica alla legge elettorale CSM*



Negli ultimi giorni, in attesa di un testo normativo, hanno avuto
diffusione, anche attraverso canali ufficiali, una serie di informazioni
relative alle modifiche alla legge elettorale del CSM e ad alcuni aspetti
dell’ordinamento giudiziario che la Ministra Cartabia intende presentare in
Parlamento. Tali anticipazioni evidenziano una linea di intervento
ministeriale che è molto lontana dalle attese e dalle esigenze di riforma
della magistratura e dell’autogoverno orientate a rimuovere le cause della
deriva correntista e clientelare drammaticamente emersa negli ultimi due
anni.

Quanto alle elezioni del CSM, già da tempo abbiamo evidenziato che, per
rimuovere le cause del clientelismo sarebbe stato necessario un sistema
elettorale improntato a questi principi: 1) assicurare la qualità
professionale ed etica nonché l’autorevolezza dei candidati; 2) evitare la
concentrazione degli eletti in pochi grandi centri; 3) riavvicinare i
magistrati all’autogoverno mediante un sistema che non precluda di fatto
candidature estranee alle correnti e consenta agli elettori una scelta
realmente consapevole in una platea di magistrati effettivamente
conosciuti; 4) garantire la rappresentanza di genere; 5) assicurare che il
CSM sia rappresentativo del pluralismo delle idee che caratterizza la
magistratura.

Purtroppo, nessuno di questi obiettivi viene centrato dalla proposta di
riforma.

Per assicurare la qualità dei candidati è necessario un sistema nel quale
gli elettori abbiano possibilità di scelta tra un numero ampio di
candidati, soprattutto per stimolare la candidatura dei colleghi più
stimati professionalmente e moralmente. Un sistema, quale quello indicato
dalla Ministra, caratterizzato da collegi maggioritari bi-nominali di
grandi dimensioni, invece, induce a restringere al massimo la platea dei
candidati, e perpetra dinamiche di sostanziale designazione degli eletti da
parte delle correnti o dei potentati locali che a volte in esse operano.
Questo è tanto evidente che il sistema prevede, per compensare questo
maleficio, un irrazionale sorteggio di candidati al fine di ampliare la
rosa; come se i candidati sorteggiati avessero una reale capacità
competitiva e non esaurissero il loro ruolo in quello di meri simulacri di
una pluralità di fatto inesistente.

Anche la concentrazione degli eletti in pochi distretti principali non è
evitata. Infatti, ipotizzare due collegi per l’elezione dei pubblici
ministeri, e quattro collegi per i giudici equivale a riaffermare la
regola, operante nei fatti, per la quale gli eletti proverranno tutti dal
distretto più numeroso all’interno della circoscrizione elettorale,
mantenendo agli altri un ruolo ancillare e di mero sostegno elettorale,
ancora una volta privo di reale rappresentanza.

La rappresentanza adeguata di genere è un ulteriore obiettivo mancato,
atteso che la legge prevede uno stimolo alla candidatura equamente
distribuita tra i generi ma nessuna quota di risultato. L’effetto sarà
ancora una volta quello di un CSM nel quale il genere maggiormente
rappresentato, ad oggi, nella platea dei magistrati, sarà invece
drammaticamente sottorappresentato nel governo autonomo.

Il pluralismo dell’autogoverno, ivi inclusa la possibilità di candidature
estranee alle correnti, è sostanzialmente precluso. Un sistema
maggioritario, bi-nominale , a preferenza unica con collegi di grandi
dimensioni determina che gli eletti saranno tutti riferibili ai due gruppi
associativi che raccolgono i maggiori consensi, così lasciando fuori le
altre identità culturali. Questo effetto, assolutamente prevedibile, è
estremamente dannoso in un organismo che non è sottoposto alle regole della
governabilità ma a quelle della rappresentatività. Peraltro, un Consiglio
nel quale vi siano due gruppi contrapposti che, alternativamente,
acquisiranno una maggioranza relativa di scarsa misura, verrà di fatto
dominato dagli eletti dal Parlamento, che costituiranno il vero ago della
bilancia. Questa dinamica rischierà di aumentare il peso della politica e
dei partiti sulle scelte del CSM, prime tra tutte quelle relative alle
nomine dei direttivi, con effetti potenzialmente lesivi dell’autonomia ed
indipendenza dei nominati. Un sistema, quindi, che non è impermeabile alle
clientele, più che in passato, ma che espone ad una forte interferenza non
solo delle correnti ma anche dei partiti politici.

Se auspicavamo un sistema che riavvicinasse i magistrati all’autogoverno
dopo gli scandali, questo obiettivo, sintesi dei precedenti, viene
definitivamente frustrato. Come potrebbe, infatti, essere più apprezzato
dai magistrati un autogoverno composto solo da due anime culturali mentre
le altre sono estromesse, senza adeguata rappresentanza di genere, con
eletti designati ancor prima delle elezioni e con un fortissimo peso
decisionale rimesso a volubili maggioranze?

Preoccupa che la scelta di un sistema così poco adeguato alle esigenze
avvenga in un contesto nel quale altre scelte erano possibili. Solo il
sistema proposto dal Ministro Bonafede avrebbe prodotto danni maggiori,
mentre altri sul tappeto, a partire da quello espresso dalla Commissione
presieduta dal costituzionalista Massimo Luciani, pretermessi senza alcuna
argomentazione, avrebbero dato risposte maggiormente soddisfacenti alle
esigenze prospettate.

Il Coordinamento di AreaDG.
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/pipermail/area_areaperta.it/attachments/20211212/0008c5e7/attachment-0001.html>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome:        AreaDG.jpg
Tipo:        image/jpeg
Dimensione:  10372 bytes
Descrizione: non disponibile
URL:         <http://mail.areaperta.it/pipermail/area_areaperta.it/attachments/20211212/0008c5e7/attachment-0001.jpg>


Maggiori informazioni sulla lista Area