[Area] Il Governo ritiri subito i Decreti che impediscono lo sbarco dei naufraghi nei nostri porti
thorgiov
thorgiov a libero.it
Lun 7 Nov 2022 19:32:28 CET
Se sono illegittimi sarà sufficiente impugnarli dinanzi al TAR per
ottenerne la sospensione. MD però non è il TAR.
FELICE PIZZI ( Giudice del Tribunale di Napoli )
Il 07/11/2022 17:00, md a magistraturademocratica.it ha scritto:
>
>
> Il Governo ritiri subito i Decreti che impediscono lo sbarco dei
> naufraghi nei nostri porti
>
> Il Decreto del 4 novembre 2022 - dei Ministeri dell’interno, dei
> trasporti e della mobilità sostenibile e della difesa - vieta alla
> nave Humanity1, della ONG SOS Humanity, di “/sostare nelle acque
> territoriali italiane …oltre il termine necessario per assicurare le
> operazioni di soccorso ed assistenza nei confronti delle persone che
> versino in condizioni emergenziali ed il precarie condizioni di
> salute/”; analogo decreto è stato adottato la sera del 6 novembre per
> la nave Geo Barents, della ONG Medici Senza Frontiere, secondo un
> metodo che potrebbe ripetersi anche nell’immediato futuro (altre navi
> con naufraghi a bordo sostano infatti al confine con le acque
> territoriali). I decreti sono manifestamente illegittimi in quanto
> violano numerose norme del diritto internazionale ed interno.
>
> I Decreti devono essere ritirati.
>
> Invocando un generico pericolo per la sicurezza dell’Italia, posto in
> relazione allo sbarco di naufraghi, impropriamente richiamando
> l’articolo 19, paragrafo 2, lettera g), della Convenzione Onu sul
> diritto del mare, il Governo impedisce la conclusione delle operazioni
> di salvataggio di naufraghi. L'obbligo di prestare soccorso dettato
> dalla Convenzione internazionale SAR di Amburgo, non si esaurisce,
> infatti, nell'atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in
> mare, ma comporta l'obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in
> un luogo sicuro (c.d. "place of safety") (Corte di Cassazione, terza
> sezione penale, sentenza del 20 febbraio 2020, n. 6626).
>
>
> Il punto 3.1.9 della citata Convenzione SAR dispone: «/Le Parti devono
> assicurare il coordinamento e la cooperazione necessari affinché i
> capitani delle navi che prestano assistenza imbarcando persone in
> pericolo in mare siano dispensati dai loro obblighi e si discostino il
> meno possibile dalla rotta prevista, senza che il fatto di dispensarli
> da tali obblighi comprometta ulteriormente la salvaguardia della vita
> umana in mare. La Parte responsabile della zona di ricerca salvataggio
> in cui viene prestata assistenza si assume in primo luogo la
> responsabilità di vigilare affinché siano assicurati il coordinamento
> e la cooperazione suddetti, affinché i sopravvissuti cui è stato
> prestato soccorso vengano sbarcati dalla nave che li ha raccolti e
> condotti in luogo sicuro, tenuto conto della situazione particolare e
> delle direttive elaborate dall'Organizzazione (Marittima
> Internazionale). In questi casi, le Parti interessate devono adottare
> le disposizioni necessarie affinché lo sbarco in questione abbia luogo
> nel più breve tempo ragionevolmente possibile/».
>
>
> Le Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare (Ris.
> MSC.167-78 del 2004), allegate alla Convenzione SAR, dispongono che il
> Governo responsabile per la regione SAR in cui sia avvenuto il
> recupero, sia tenuto a fornire un luogo sicuro o ad assicurare che
> esso sia fornito. Obbligo al quale le autorità preposte, italiane e
> maltesi, si sono sottratte.
>
>
> Non può quindi essere qualificato "luogo sicuro", per evidente
> mancanza di tale presupposto, una nave in mare che, oltre ad essere in
> balia degli eventi metereologici avversi, non consente il rispetto dei
> diritti fondamentali delle persone soccorse. Né può considerarsi
> compiuto il dovere di soccorso con il salvataggio dei naufraghi sulla
> nave e con la loro permanenza su di essa, poichè tali persone hanno,
> tra i numerosi altri diritti, quello di presentare domanda di
> protezione internazionale secondo la Convenzione di Ginevra del 1951,
> operazione che non può certo essere effettuata sulla nave.
>
>
> A ulteriore conferma di tale interpretazione è utile richiamare la
> Risoluzione n. 1821 del 21 giugno 2011 del Consiglio d'Europa secondo
> cui «/la nozione di "luogo sicuro" non può essere limitata alla sola
> protezione fisica delle persone ma comprende necessariamente il
> rispetto dei loro diritti fondamentali/» (punto 5.2.).
>
>
> Al riguardo, risulta arbitraria quanto approssimativa la distinzione
> all’interno dei gruppi dei naufraghi che il Governo italiano sta
> proponendo, come risulta impossibile escludere la situazione
> emergenziale delle decine se non centinaia di persone a bordo la cui
> condizione va valutata singolarmente, in ossequio all’art. 19 della
> Carta del Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che vieta le
> espulsioni collettive e all’effettivo rispetto dell’art 3 della CEDU e
> dell’art 4 della CDFUE, nonchè al carattere assoluto del divieto di
> trattamenti inumani e degradanti (l'art. 15 della Convenzione EDU fa
> espresso divieto di deroga, persino in caso di guerra o di pericolo
> pubblico che interessi la nazione).
>
>
> Deve poi essere assicurato alle persone a bordo della nave e in acque
> territoriali italiane il diritto a chiedere la protezione
> internazionale in attuazione dell’art. 6 della direttiva 2013/32/UE
> (direttiva procedure) che obbliga gli Stati membri a garantite un
> accesso effettivo alla procedura. Si tratta di diritto fondamentale
> sancito dall’art. 10 comma 3 della Costituzione, norma declinata anche
> come diritto di accedere al territorio dello Stato al fine di essere
> ammesso alla procedura anche di riconoscimento della protezione
> internazionale (Cass. sent. n. 25028/2005), in quanto, come affermato
> dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sent. 29460/2019), il
> diritto alla protezione internazionale “/è pieno e perfetto/” e “/il
> procedimento non incide affatto sull’insorgenza del diritto” che
> “nelle forme del procedimento è solo accertato…il diritto sorge quando
> si verifica la situazione di vulnerabilità/”.
>
>
> Ai sensi dell’art 10 ter del D.lvo n. 286/98 le persone giunte sul
> territorio nazionale a seguito di salvataggio in mare devono essere
> condotte presso i punti di crisi o nei centri di prima accoglienza,
> dove sono identificati, è assicurata la prima assistenza e deve essere
> assicurata l’informazione anche sul diritto a chiedere la protezione
> internazionale. L’illegittimo tentativo di fare sbarcare
> esclusivamente alcuni dei naufraghi e respingere indistintamente tutti
> gli altri al di fuori delle acque territoriali nazionali si configura,
> oggettivamente, come una forma di respingimento collettivo, vietato
> dall’art. 4, Protocollo n. 4 della CEDU; attività, quest’ultima, per
> la quale l’Italia è già stata condannata in passato (sentenza Hirsi
> Jamaa c. Italia del 2012).
>
>
> La condotta governativa si pone, altresì, in contrasto con i principi
> sanciti nella Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 e, in
> primo luogo, del principio di non refoulement (art. 33). In questa
> condizione se i comandanti delle navi portassero fuori dai confini
> italiani i naufraghi potrebbe configurarsi a loro carico, e a carico
> degli armatori, una responsabilità per avere prodotto, in esecuzione
> di un ordine manifestamente illegittimo, una grave violazione dei
> diritti umani.
>
>
> *È, dunque, necessario che il Governo ritiri immediatamente i suoi
> decreti e consenta lo sbarco a tutte le persone naufraghe che da
> giorni sono costrette a rimanere sulle navi di soccorso.*
>
>
> /7 novembre 2022/
>
> /A Buon Diritto, ACAT Italia, ACLI, ActionAid, Amnesty International
> Italia, ARCI, ASGI, Caritas Italiana, Centro Astalli, CGIL, CIES, CIR,
> CNCA, Comunità Papà Giovanni XXIII, Emergency, Europasilo, Focus-Casa
> dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Intersos, Legambiente,
> Magistratura Democratica, Medici per i Diritti Umani, Medici Senza
> Frontiere, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Refugees Welcome
> Italia, Save the Children Italia, Senza Confine, OXFAM Italia, SIMM,
> UNIRE/
>
> Link al sito internet Md
> https://www.magistraturademocratica.it/articolo/il-governo-ritiri-subito-i-decreti-che-impediscono-lo-sbarco-dei-naufraghi-nei-nostri-porti
>
>
> Link all'appello
> https://www.magistraturademocratica.it/data/doc/3292/cs-tai_sbarchi_7novembre22.pdf
>
>
> Link al Comunicato Stampa
> https://www.magistraturademocratica.it/data/doc/3292/appello-7-11-2022.pdf
>
>
> --
> Magistratura democratica
> www.magistraturademocratica.it <http://www.magistraturademocratica.it>
> md a magistraturademocratica.it
> +39.349.78.05.555
>
> _______________________________________________
> Area mailing list
> Area a areaperta.it
> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/pipermail/area_areaperta.it/attachments/20221107/998a04b5/attachment-0001.html>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome: md_rosso_serif_bianco-19322.png
Tipo: image/png
Dimensione: 23876 bytes
Descrizione: non disponibile
URL: <http://mail.areaperta.it/pipermail/area_areaperta.it/attachments/20221107/998a04b5/attachment-0001.png>
Maggiori informazioni sulla lista
Area